La Cerimonia del Tè Giapponese
La cerimonia ha luogo in una stanza progettata e designata per il tè, chiamata chashitsu. Di solito questa stanza è dentro la casa del tè, in un luogo vicino alla residenza, nel giardino. Gli ospiti vengono entrano prima nel machiai (sala d’attesa) dove lo hanto (assistente del padrone di casa) offre loro il sayu (acqua calda che si usa per preparare il tè).
Purificazione
Il sentiero che porta alla stanza del tè si chiama roji (sentiero rugiadoso).Qua gli ospiti si sbarazzano della polvere del mondo. Un lavabo di pietra è spesso situato di fronte alla stanza del tè, coloro che partecipano alla cerimonia del tè ci si dovrebbero lavare le mani prima di entrare.
La stanza del tè
Ogni ospite a turno ammira il rotolo di carta (su cui ci puo’ essere una calligrafia o un dipinto), poi esamina il kama (bollitore) e il focolare: furo è il tipo portatile e ro quello inserito nel pavimento in inverno per riscaldare. Tutti questi oggetti vengono preparati nella loro posizione prima che gli ospiti vengano salutati dal padrone di casa.
Utensili
Il chawan (tazza del tè) dove si mette il chasen (la frusta del tè), il chakin (lo strofinaccio del tè) che è una tela di lino decolorata e bianca che viene usata per asciugare la tazza, e in fine il chashaku (il cucchiaio dosatore del tè, un sottile mestolo di bambù, usato per distribuire il matcha. L’acqua è conservata in un vaso, chiamato mizusashi.
Attrezzi per la Cerimonia del Tè
Hishaku Mestolo di bambù
Chasen Frusta di bambù
Chasaku Cucchiaio dosatore di bambù
Tazza da tè, stile scodella, fatta a mano in Giappone
Il tè servito nelle cerimonie è verde, del tipo matcha in polvere ed esiste in infinite varianti di gusto e densità. Inizialmente veniva usato dai monaci zen durante la meditazione per le sue proprietà stimolanti, più tardi l’uso del matcha si diffuse anche tra nobili e samurai. Nelle occasioni più speciali e formali un pasto chiamato chakaiseki, che consiste in tre portate, viene servito in un vassoio con bastoncini di cedro. Viene assaporato con del buon sakè.
La procedura
Viene messa dell’acqua calda con un mestolo dentro la tazza del tè, la frusta viene sciacquata, la tazza del tè viene svuotata e asciugata con il chakin. Alzando il cucchiaio dosatore ed il contenitore del tè, il padrone mette tre cucchiaini di tè per ogni ospite dentro la tazza. Il maestro aggiunge nella tazza acqua calda dal bollitore, usando un mestolo, in una quantità sufficiente per creare un concentrato. Poi viene aggiunta altra acqua, in modo che il concentrato possa essere mescolato e trasformato in un liquido denso come una zuppa di piselli. L’acqua dentro il mestolo non usata viene rimessa dentro il bollitore. Tale processo viene ripetuta individualmente per ogni ospite, iniziando dal più importante.
Filosofia del tè
Chanoyu, la cerimonia del tè, proviene dalla Cina ed è stata perfezionata da Sen no Rikyu nel 16° secolo in Giappone. I principi di fondo di quest’arte sono l’armonia, il Rispetto, la Purezza, e la Tranquillità. La cerimonia riassume in sè la filosofia zen, combinando tutte le principali arti tradizionali giapponesi, ad esempio calligrafia e ikebana. Profonda spiritualità e disciplina estetica sono fondamentali in tutte le scuole del tè; chi pratica la cerimonia cerca calma interiore ed arricchimento culturale. La scuola Omote Senke fu fondata dal pro-nipote di Rikyu, ed è oggi una delle scuole del tè più grandi. Le altre due scuole più seguite sono Ura Senke e Musha no Kochi Senke. Nella cerimonia del tè l’acqua rappresenta lo yin ed il fuoco dentro il focolare lo yang.
Si ringrazia Ochacaffè per la descrizione accurata della cerimonia del tè