Prove generali per il “Big One”
Il Big One è un presunto e violento terremoto che potrebbe abbattersi sul Giappone, recando danni molto pesanti. In Giappone i terremoti, anche piccoli, sono all’ordine del giorno. Basta pensare al terremoto che ha colpito il Giappone lo scorso mese e che non ha creato problemi rilevanti (mentre in Italia un terremoto di intensità più bassa ha sconvolto l’Abruzzo) e gran parte della popolazione non si è stupita più di tanto ed ha continuato a svolgere le normali attività. Sarà perché in Giappone gli edifici sono costruiti con le tecniche antisismiche. Sarà perché l’educazione al sisma è molto importante e sin da piccoli i giapponesi vengono istruiti su come comportarsi in caso di terremoto. Sarà perché scosse, anche piccole, sono molto frequenti e la popolazione ci ha, in qualche modo, fatto l’abitudine. Ma le prove generali post-terremoto continuano. Il 1° settembre si è svolta in Giappone una “imponente esercitazione antisismica”, alla quale hanno partecipato circa 800.000 persone. La data dell’esercitazione non è stata scelta a caso: il 1° settembre si svolge infatti, ogni anno, la Giornata per la prevenzione delle calamità, per ricordare il grande terremoto del 1923 che ha colpito Tokyo. Durante la prova è stato “ipotizzato uno scenario di crisi” dovuto ad “una scossa di magnitudo 7.3 su scala Richter nella popolosa area metropolitana della capitale”.