Se non ora, quando: le donne manifestano anche in Giappone
Nella giornata di mobilitazione contro il governo italiano, le donne hanno manifestato anche a Tokyo. Le italiane che vivono stabilmente in Giappone hanno infatti manifestato ieri davanti all’Italian Bunka Kaikan, l’Istituto italiano di Cultura di Tokyo, accogliendo l’appello lanciato su internet da Beatrice Lombardi. Le donne avrebbero voluto manifestare nella piazza in cui l’Istituto organizza le proprie iniziative, ma non hanno ottenuto il permesso. Così Beatrice Lombardi spiega l’idea di manifestare anche a Tokyo: “Anche se la comunità italiana è piccola: è necessario fare qualcosa. Bisogna dire basta a questa prostituzione morale e fisica. Faccio la mamma a tempo pieno, ho due figli e una figlia, ed è proprio per lei che spero in cose migliori. Essere qui ci rende orgogliosi perché la cultura deve renderci liberi al di fuori di ogni gioco politico o sessuale, perché l’intelligenza non ha prezzo”. Le italiane in Giappone hanno quindi manifestato opponendo al “Bunga-Bunga” il loro “Bunka-Bunka”, parola che in giapponese significa cultura. Tra le partecipanti alla manifestazione, anche donne giapponesi, come Yukiko, maestra elementare: “Ho studiato e lavorato in Italia per nove anni e ho voluto portare la mia solidarietà per quanto ho letto sui giornali e visto in tv”; Kyoko, master alla Bocconi e responsabile in una grande multinazionale: “Voglio esprimere il più convinto sostegno alle mie amiche italiane e a un Paese che adoro”; Karin Amamiya, giovane scrittrice: “Portare qui la mia testimonianza è cosa utile come auspicio anche perché la situazione cambi nel Sol Levante”. (Fonte: Ansa)
tutto ciò non è altro che lo specchio di un prcesso di globalizzazione mentale e sociale, avvaliamci di un opportunità e manifestiamo il nostropensiero ovunque esso ci porti .