Fukushima: timori per la contaminazione

Oggi da due reattori della centrale giapponese di Fukushima è fuoriuscito vapore e fumo: evento che ha fatto temere ulteriormemte per una possibile contaminazione. Tutti i reattori sono stati ricollegati all’energia elettrica, in modo da poter avviare le pompe di raffreddamento che devono bloccare il surriscaldamento delle barre di combustibile nucleare. Per quanto riguarda il fumo, la Tepco ha comunicato che si tratta di vapore, ma che ancora sussistono le condizioni per lavorare in sicurezza. Le autorità hanno assicurato che la presenza di tracce radioattive nei cibi non è preoccupante ed è sottocontrollo, ma il livelo di tensione nella popolazione è comunque salito. Gli esperti hanno dichiarato che le radiazioni riscontrate nell’area sono nettamente più basse di quelle di Chernobyl, anche se l’Oms ha dichiarato che “l’impatto delle radiazioni è più grave di quanto si spensasse in un primo momento“. Il governo giapponese, per ora, non ha posto divieti alla vendita di pesce: non ritiene quindi che ci sia il pericolo di una contaminazione delle acque del mare e del pesce, come ha dichiarato Yukio Edano, portavoce del governo: “Allo stadio attuale non posso escludere una futura limitazione alla vendita. Tuttavia, in questa fase, non siamo in condizioni tali che la richiedano. In ogni caso, siamo in una fase in cui è necessario raccogliere più dati o di far proseguire le analisi degli esperti“. Il ministro dell’industria del Giappone, Banri Kaieda, ha chiesto scusa “dopo essere stato accusato dalla stampa di aver minacciato di punire i pompieri che esitavano a intervenire nella centrale di Fukushima“: “Se le mie parole hanno offeso i pompieri, allora mi voglio scusare“. Intanto una nube tossica che si è formata in Giappone potrebbe arrivare in Italia nella giornata di domani. Oggi la nube ha sorvolato l’Islanda e domani arriverà di sicuro in Francia. In seguito “gli effetti della nube radioattiva sono attesi sull’Italia, prevediamo tra domani e dopodomani, ma al momento non si rilevano assolutamente rischi per le popolazioni. In Italia ad intercettare la nube sono i sistemi della Rete nazionale di sorveglianza della radioattività, una rete che è sempre e comunque attiva su tutte le regioni italiane. A stamattina non si rileva alcun segnale di incremento di radioattività né sull’Italia né sull’Europa né rischi per la popolazione. L’eventuale esposizione sarebbe molto rapida. Con i nostri strumenti misuriamo normalmente valori da 10.000 a 100.000 volte inferiori a quelli che potrebbero avere impatto sulla salute delle persone, sono cioè valori bassissimi e pari a 10.000 volte meno le dosi di radiazione naturale“, come ha dichiarato Giancarlo Torri, responsabile del Servizio misure radiometriche del Dipartimento nucleare dell’Ispra. (Fonti: Reuters.it e Repubblica.it)



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