Casa 100 finestre
L’architetto giapponese Takeshi Hosaka ha progettato una casa con 100 finestre per due genitori sordi, che comunicano con i propri figli solo attraverso il linguaggio dei segni e quello visivo. In questo modo potranno controllare più facilmente i figli, quando si trovano in giardino. Il progetto è stato presentato su Deezen.com, una delle principali riviste online di design e architettura. Le finestre sono larghe appena 20 cm, ma permettono ai due genitori di seguire tutti i movimenti dei propri bambini, sia in giardino che nelle altre stanze della casa. La casa, chiamata “Room Room”, si trova nel quartiere popolare di Itabashi, a Tokyo. In realtà è stata costruita 5 anni fa, ma recentemente è stata ristrutturata ed ora è costituita da due piccole stanze al piano terra ed una più grande al primo piano. E con tutte quelle finestre, sicuramente è molto luminosa! (Fonte e Foto: Corriere.it)
“Alcuni anni fa fui interpellato per una perizia onde valutare il danno su alcuni Hon di xilografie giapponesi che un malaugurato incendio aveva ridotto parzialmente in cenere. Plichi di fogli “paglierini”… e incollati su questi vi era quello che restava dei volumi di xilografie: oltre alla carbonizzazione sulle parti esterne a causa del fuoco, qualcuno aveva operato un editing estremo, ritagliando altre parti rovinate e attaccando con famigerata colla sintetica il pezzo salvato. L’iniziale rammarico si trasformò in meraviglia: questa frammentarietà casuale regala il fascino dell’essenzialità, con l’effetto di un raggio di luna che cade, per caso e brevemente, su un volto, su un fiore o su una pietra nell’oscurità della notte. Nel rivedere i frammenti, nel cercare l’essenzialità, la mente richiama gli haiku…” (Enzo Bartolone). Fino a sabato 12 novembre 2011, presso lo Spazio Mostre PiemonteLibri, via San Tommaso 18 angolo via Bertola a Torino, è allestita la mostra organizzata dall’Associazione Sulla Parola Onlus, coordinata da Enzo Bartolone con il contributo di Alberto Salza: Salvati dal fuoco, ovvero Hi-Do La disciplina del fuoco. Mostra di 95 frammenti di xilografie giapponesi. Doveroso omaggio al pensiero libero dai condizionamenti, che sempre di più esaltano ciò che vale in termini di mercato, sottraendoci ad una ricerca necessaria per un arricchimento interiore.
1Q84
1Q84, il famoso libro di Haruki Murakami, osannato in Giappone, sta per arrivare in America ed in Italia. L’opera racconta un periodo di tempo di 9 mesi: 3 stagioni divise in 3 libri da 24 capitoli ciascuno. Nel 2009 è stato un bestseller in patria (dove è stato pubblicato in 3 volumi separati) ed ora si prepara a conquistare anche i lettori non giapponesi. 1Q84 uscirà infatti ad ottobre in America, edito da Knopf, e a novembre in Italia, edito da Einaudi. Il titolo rimanda ad un misterioso “1984”. In giapponese, infatti, “il numero 9 si pronuncia «ku» come la lettera Q, ma «ku» significa anche dolore”. La storia? Secondo il “Corriere” che l’ha letto in anteprima, è allo stesso tempo “lineare e complicatissima”. Protagonisti sono Aomame, killer su commissione, e Tengo, professore di matematica e aspirante scrittore “al quale un editor senza scrupoli dà un incarico da ghost-writer del libro di una ragazzina-prodigio”. Aomame e Tengo si conoscevano quando erano bambini e si erano innamorati, ma non si vedono da 20 anni e, come ha dichiarato l’autore in una intervista prima dell’uscita del libro in Giappone, “vivono separati sul lato oscuro della luna”, (citazione di The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd). Da questo punto di partenza si delinea una storia a tratti lenti, ma la lentezza del racconto diventa quasi una parte fondamentale della storia stessa, in modo da costringere “il lettore a tenere il passo dei personaggi, rendendosi conto insieme con loro che qualcosa, nella memoria di Aomame e Tengo, non corrisponde alla realtà”. Nella storia infatti “c’è qualcosa di inaffidabile: non la loro memoria, ma l’anno 1Q84 nel quale vivono”. Murakami ha ammesso che la complessità del romanzo “poggia sulla musica” ed infatti la musica è molto presente nella storia. Dopo l’uscita in Giappone, sul web sono circolate traduzioni non ufficiali. Pronti a leggere le quasi 1.000 pagine del romanzo? Il libro in inglese, tradotto da Jay Rubin (prime due parti) e Philip Gabriel (terza parte), uscirà in Nord America e nel Regno Unito (edito da Harvill Secker) il 25 ottobre. I fan italiani dovranno aspettare il mese di novembre. Tutti pronti? (Fonte: Corriere.it)
Più di 600 aziende hanno presentato le loro ultime novità nel corso della fiera dell’hi-tech, Ceatec Japan. E c’è veramente di tutto. La fantasia delle aziende non ha limiti. Ed allora ecco il cellulare che è in grado di misurare l’alito cattivo oppure i dispositivi di realtà aumentata che possono trasformare una testa di donna in quella di una civetta o di panda. Non vi basta? Ecco allora gli specchi magici che vi fanno scoprire virtualmente il vostro look ideale, i robot che sanno andare in bicicletta, le automobili sostenibili e i televisori Lcd che si possono portare come fossero una borsetta. (Fonte: Repubblica)
Aki Akane
Le opere del nuovo talento del Sol Levante, l’illustratrice e cantante Aki Akane, saranno in esposizione a Lucca Comics & Games (Primo Piano del Japan Palace) dal 28 ottobre al 1° novembre. Aki Akane ha 19 anni ed ha appena terminato il liceo. Una ragazza giovanissima che però ha già molto da dire su tutto ciò che la circonda. E lo fa a modo suo, con il suo grande talento artistico che si esprime attraverso due canali che viaggiano paralleli: la musica e le illustrazioni. Perché Aki Akane non è solo un’illustratrice. E non è nemmeno solo una cantante. E’ entrambe le cose, è un’artista che fonde la musica e l’illustrazione per dar vita a un mondo dove tutto è emozione. Una cantante che si appoggia alle illustrazioni che lei stessa crea, sottolineando una tradizione tutta giapponese che vede nell’immagine un elemento imprescindibile in ogni aspetto della vita. Voce e illustrazioni cariche di emozioni. Questa è la ragione che ha determinato il successo di Aki Akane sulla piattaforma illustrazioni PIVIX e ancora prima sulla quella video di Nico Nico Douga, dove l’artista ha registrato 1,000,000 di PV in meno di un mese.
I concessionari giapponesi della Maserati sono diventati 17, dopo l’apertura del nuovo showroom di Hiroshima. Il punto vendita di Hiroshima si estende su una superficie di circa 1000 metriquadri e si occupa anche di assistenza. Il mercato giapponese è il sesto mercato Maserati nel mono ed il secondo in Asia dopo quello cinese. (Fonte: Viaemilianet.it)
Sute, il figlio degli spiriti
L’Associazione Culturale “Gente di Cartoonia”, in collaborazione con GP Publishing e Romaのkokoro, è lieta di presentare “Sute – il figlio degli spiriti”, una mostra di tavole originali tratte dall’omonimo graphic novel della rinomata autrice giapponese Yoshiko Watanabe, in esposizione a Roma da domenica 16 a venerdì 21 ottobre 2011 presso il Villino Medioevale – Technotown di Villa Torlonia, via Lazzaro Spallanzani 1a. Dopo lo straordinario successo de “La Storia di Sayo”, che ha vinto il Premio Romics per il Miglior Libro di Scuola Giapponese nel 2010, “Sute – Il figlio degli Spiriti” è la seconda graphic novel di Yoshiko Watanabe, di cui l’autrice ha voluto curare personalmente anche la sceneggiatura. L’opera, fumetto in volume unico presentato alla fiera di Romics lo scorso 2 ottobre e pubblicato da GP Publishing, racconta le turbolente vicende che accompagnarono l’arrivo del Buddismo in Giappone agli albori dell’ VIII secolo d.C., epoca in cui il Paese era afflitto dalle lotte di potere tra i feudatari dell’Imperatore. Gli scontri ideologici scaturiti dall’ingresso della nuova religione, sostenuta dallo Stato, minarono la pacifica convivenza che da sempre regnava tra la popolazione e le divinità shintoiste, quegli amati e temuti spiriti chiamati Kami. Protagonista della storia è Sute, un ragazzo allevato nei boschi dallo spirito della volpe. Egli si troverà al centro di un’epica battaglia tra gli uomini e le divinità. A lui spetterà il delicato compito di mediare tra le due religioni, diviso tra il desiderio di diventare spirito e la sua umanità. Yoshiko Watanabe, mangaka e cartoonist di fama internazionale, iniziò la sua carriera negli anni ’60 presso la Mushi Production come assistente del grande Maestro Osamu Tezuka, considerato il padre del fumetto giapponese, lavorando ad alcune indimenticabili serie animate come “Astroboy”, “Kimba, il leone bianco” e “La Principessa Zaffiro”. Trasferitasi in Italia negli anni ‘70, ha alternato il lavoro di autrice a quello di insegnante presso la Scuola Romana dei Fumetti. Tra i lavori di animazione prodotti in Italia, i lungometraggi “La Freccia Azzurra” e “La Gabbianella e il Gatto”. Yoshiko Watanabe, il cui stile grafico, personalissimo, unisce la bellezza della linea del movimento tipica dell’animazione a una caratterizzazione dei personaggi frutto dell’influenza del Maestro Tezuka, rappresenta un importante ponte culturale tra Italia e Giappone. Due sensibilità, due culture distanti e diversissime si incontrano e si fondono nei pregevoli lavori dell’autrice. Un’occasione preziosa per tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla cultura giapponese attraverso l’arte. La mostra, patrocinata dall’Assessorato alla Famiglia, all’Educazione ed ai Giovani di Roma Capitale, verrà inaugurata domenica 16 ottobre alle ore 17:00 e proseguirà fino a venerdì 21 ottobre, ad eccezione di lunedì, giorno di chiusura della struttura. L’ingresso è libero. All’inaugurazione seguirà un rinfresco. Nei giorni dal 18 al 21 Ottobre, all’interno della mostra, avranno luogo altri eventi che avranno come filo conduttore i fumetti giapponesi.
15 ottobre 2011: giornata di mobilitazione mondiale. Gli indignados manifestano in tutto il mondo. I primi a scendere in piazza sono stati i manifestanti di Giappone ed Australia. A Tokyo circa 200 persone hanno sfilato esponendo striscioni con scritte come “Mai più nucleare” e “Tibet libero”. (Fonte: TMNews)
Borse Mauro Governa
Mauro Governa ha ideato una nuova collezione di borse per primavera/estate 2012 e le ha dedicate al Giappone. Le borse Pro Japan appartengono alla collezione “Saisei 4 Japan”, ovvero “Rinascita per il Giappone”. Si tratta di shopping bags a secchiello, con una forma classica ma impreziosita di dettagli moderni. L’intero ricavato delle vendite di queste borse sarà devoluto a favore di un progetto per la ricostruzione del Giappone. Paese colpito dalla tragedia del terremoto. (Fonte e foto: Modalizer.com)
A 7 mesi dal disastro di Fukushima, in 10 dei 130 bambini residenti nelle vicinanze della centrale e sottoposti ai test medici, sono state riscontrate irregolarità ormonali a livello tiroideo. Un portavoce della Fondazione Chernobyl, intervistato dall’Agenzia di Stampa Kyodo, ha dichiarato: “Al momento non possiamo dire che i bambini sono malati”. La Fondazione, in collaborazione con l’ospedale universitario Shinshu, ha sottoposto ai test i giovani fino a 16 anni di età. Lo iodio radioattivo emanato potrebbe portare al malfunzionamento della tiroide, con il rischio di sviluppare un tumore in futuro. (Fonte: Libero-news.it)
Yoshie sensei
Il Paese del Sol Levante ci incanta, è di moda, ci attrae e incuriosisce. In realtà non è il Giappone che ci affascina, non sono le sue foreste e le sue isole, il Monte Fuji e il Mar del Giappone, e neanche i suoi paesaggi, ma i giapponesi e quello che, nei secoli, hanno saputo creare. Il loro genio, già evidente nel passato con opere come il Tempio d’Oro a Kyoto o il Genji Monogatari, ha in questi anni prepotentemente conquistato anche l’Italia. Un interesse culturale che sta crescendo, di pari passo con la globalizzazione da un lato e con il crescere di quelli che erano bambini cresciuti ad anime, videogames e manga. Se questi motivi sopra citati non vi bastano, si potrebbe continuare con Nintendo, Playstation e simili, il J-rock, e magari il visual kei, i libri di Haruki e Ryu Murakami e Banana Yoshimoto ed infiniti altri, l’influenza di stili fashion come gothic lolita e cosplay, il fascino di samurai, geisha, ninja, Hello Kitty e Doraemon, il sushi ed il sake, Takeshi Kitano, gli ideogrammi, Godzilla, la robotica, e si potrebbe andare avanti all’infinito! Ecco quindi il preché del Japan Palace. E vediamo il come… Come decifrare, capire, familiarizzare con i giapponesi se non parlando e interagendo con loro? Questa è proprio la missione di Ohacaffè, che in questo 2011 porta al Japan Palace ed in generale a Lucca Comics & Games più artisti giapponesi di quanti ne abbia portati in qualsiasi altro evento finora organizzato. Molti dunque gli ospiti d’onore che presenteranno le loro arti, e se negli anni precedenti l’accento era sulle arti tradizionali quali vestizione del kimono, pittura tradizionale, calligrafia, quest’anno si punta tutto sul Giappone pop: ballerine post-moderne come le Tokyo Dolores, band rockeggianti come i Pinky Doodle Poodle e gli ST.WWR, DJ come la spettacolare squadra Japanation animeranno per la prima volta il palco negli orari serali, mentre mattina e pomeriggio sarà al Japan Palace per imparare i primi rudimenti della lingua giapponese con Yoshie sensei o per seguire lezioni attraverso i manga con Miki sensei, per sentire la musica proposta da DJ Kazu e Shiru DJ, per approfondire come andare a studiare il giapponese in Giappone o come farlo rimanendo in Italia, e per cantare il karaoke in giapponese con Eriko. Nell’Area Mangaka oltre dieci espositori presenteranno l’offerta dei loro corsi e i materiali. Saranno esposte anche le tavole originale dei vincitori del concorso ESTremamente Fumetto, legato all’evento ESTremamente Orientale. Troverete inoltre cibo nipponico e prodotti di importazione altrimenti introvabili, conoscerete il Toei Kyoto Studio Park di Kyoto, assisterete alle proiezioni di Metal Samurai e potrete imparare a giocare a GO; programmerete con Ochacaffe’ il vostro prossimo viaggio nella terra del Sol Levante, ammirerete le mostre dei lavori originali di Aki Akane e Supercell, e vi divertirete con un sacco di altre sorprese che troverete presto nel programma completo di Lucca Comics and Games alla pagina http://www.cultura-giapponese.it/lucca_2011.php. Arigatou Gozaimasu!
ARIGATOU GOZAIMASU!
14 Ottobre 2011
Giappone nel mondo | tags:
associazione culturale,
Banan Yoshimoto,
corso di giapponese,
giapponese,
Gothic Lolita,
Japan Palace,
Lucca Comics & Games 2011,
manga,
Ochacaffè,
programma Lucca Comics,
sushi,
yoshie sensei |
Nessun Commento
I negozi Apple di Tokyo e Sidney sono stati i primi a mettere in vendita il nuovo iPhone 4S, l’ultima novità uscita dopo la morte di Steve Jobs. Centinaia di persone hanno fatto la fila dalla mattina per acquistare il nuovo iPhone. Un ragazzo di 15 anni di Sidney (primo ad entrare nel negozio per acquistare l’iPhone dopo aver atteso lì davanti per 3 giorni) ha dichiarato: “Sono stupefatto, è la più forte sensazione che ho provato al mondo finora. L’ho fatto come tributo a Steve Jobs, sono molto triste per la sua morte“. Già si parla di un record di ordini: nelle prime 24 ore sono arrivate più di un milione di richieste. In Giappone, come avevo già detto, il nuovo iPhone non sarà più venduto in esclusiva da Softbank, ma anche da KDDI. (Fonte: Agi)
Pericolo radiazioni
Allarme radioattività nell’area della capitale giapponese. L’allarme è stato lanciato da Greenpeace, che ha registrato ieri alti livelli di radioattività a Tokyo e nella prefettura di Chiba, anche più alti di quelle dela zona di evacuazione intorno alla centrale nucleare di Fukushima. Durante una ispezione, le autorità locali hanno riscontrato livelli di radioattività di 3.35 microsievert l’ora in una strada residenziale del quartiere di Setagaya e di 5.82 microsievert l’ora in un parco per bambini a Funabashi, nella prefettura di Chiba. Secondo Salvatore Barbera, responsabile della Campagna Nucleare di Greenpeace Italia, “Questi nuovi test mostrano che la dispersione del materiale radioattivo fuoriuscito dalla centrale di Fukushima è più ampia e più grave di quanto si pensasse. Il fatto che le autorità locali stiano cercando di decontaminare la zona usando idranti ad alta pressione, disperdendo ancor più il materiale radioattivo invece di rimuoverlo, è il segno che non hanno ricevuto il necessario supporto dal governo centrale e che stanno operando senza seguire le normali linee guida in caso di contaminazione nucleare“. Secondo le autorità giapponesi, invece, gli alti livelli di radioattività riscontrati a Tokyo non possono essere collegati al disastro di Fukushima, ma sono stati causati da materiale che era conservato nel seminterrato di un appartamento. (Fonte: Repubblica.it)
Il premio giornalistico “Umberto Agnelli”, promosso dalla Fondazione Italia Giappone, è stato consegnato lo scorso 5 ottobre 2011 a Kyoto a Pio d’Emilia (Sky TG24) e a Stefano Carrer (Il Sole 24Ore), nel corso della 23° Assemblea Annuale dell’Italy-Japan Business Group dal presidente della Fondazione Umberto Vattani, alla presenza del Sottosegretario agli esteri Stefania Craxi. Il riconoscimento ai due inviati, uno della televisione ed uno della carta stampata, è stato assegnato “per aver raccontato dai luoghi stessi del disastro con professionalità, oggettività e grande passione gli eventi drammatici che hanno colpito il Giappone l’11 marzo 2011”. Il Presidente Vattani ha anche presentato il volume di Vittorio Volpi edito da Spirali – la cui traduzione in giapponese è stata curata dalla Fondazione Italia Giappone e dell’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo – sulla figura di Alessandro Valignano, il missionario gesuita che nel XVI Secolo ha vissuto diversi anni in Giappone, apprendendone la lingua, gli usi e i costumi per meglio diffondere il messaggio cristiano. La Fondazione Italia Giappone è stata creata da Umberto Agnelli, che ha presieduto fin dalla sua costituzione nel 1989 anche l’Italy-Japan Business Group.