Bambine giapponesi
La facoltà di Pedagogia dell’età evolutiva dell’Università femminile di Kobe Shinwa prende spunto dalla pedagogia italiana. L’ateneo infatti ha deciso di firmare una convenzione per scambi culturali con una scuola di Milano, la “Regina Mundi”. Massimo Massagli, presidente della cooperativa a cui appartiene la scuola, ha dichiarato: “Siamo lieti che da una cultura in cui la pedagogia è prescrittiva venga l’ interesse per un metodo che propone invece la centralità del bambino. Questo è significativo per il nostro istituto, scuola paritaria cattolica che si rifà ai criteri di don Giussani, e per la scuola pedagogica italiana, quella della Montessori e di altri educatori“. Per il momento è in programma una visita alla scuola da parte di 33 studentesse, del rettore Tadashi Yamazoe e di numerosi docenti. (Fonte: Corriere.it)
Dopo il disastro di Fukushima, i ricercatori del centro di ricerche norvegese Nansen di Bergen, guidati da Ola M. Johannessen, hanno calcolato che ci vorranno “almeno sette anni prima che le radiazioni fuoriuscite dalla centrale nucleare possano raggiungere le coste del Nord America dopo aver attraversato tutto l’Oceano Pacifico”. In questi anni le radiazioni si ridurranno notevolmente e, quando arriveranno in America, “saranno molto basse, pari a meno del 2% del totale”. Per fare il calcolo è stato “applicato al caso Fukushima un modello di dipersione dei radionuclidi in mare che era stato già usato e collaudato per monitorare la dispersione della radioattività rilasciata dalla centrale di Sellafield in Gran Bretagna e da altre fonti di inquinamento radioattivo nel Mare Artico russo”. (Fonte: Agi)
Fujitsu
Fujitsu ha presentato il nuovo tablet Arrows Tab F-01D, di tipo rugged (è quindi resistente alla polvere e all’acqua) con connettività LTE, che dovrebbe essere lanciato sul mercato giapponese dall’operatore NTT DoCoMo. Il tablet dispone di un processore Texas Instruments OMAP 4430 Dual Core da 1 GHz, una memoria da 1 GB ed uno storage interno di 16 GB espandibili con schede di memoria esterne. Altre caratteristiche tecniche: display da 10.1 pollici touchscreen con risoluzione di 1.280×800 pixel, fotocamera posteriore con sensore da 5 megapixel, fotocamera anteriore da 1.3 megapixel, Bluetooth, WiFi 802.11b/g/n, porta microUSB, connettività LTE e ricevitore GPS. Il tablet è equipaggiato con Android 3.1 Honeycomb. (Fonte: Notebookitalia.it)
Energia verde
La Eco Marine Power, multinazionale giapponese che si occupa di energia solare, sta realizzando prototipi di sistemi (Aquarius System) che possano far viaggiare le navi a energia solare. In base al progetto, i pannelli solari dovrebbero essere installati al posto delle vele. In questo modo si potrebbe arrivare a ridurre il consumo di carburante di più del 10%, pur mantentnedo comunque il motore tradizionale per qualsiasi evenienza. I pannelli vengono controllati da un computer ed un software per calcolare la velocità del vento ed orientare la “vela” nella giusta posizione. L’energia non utilizzata potrà inoltre essere immagazzinata. Per ora si tratta di un prototipo, ma la sua realizzazione su larga scala è prevista già per il prossimo anno. Il sistema dovrebbe essere montato prima di tutto su petroliere e navi da carico. Ma se i test saranno positivi, potranno essere installati anche sui pescherecci. (Fonte: Corriere.it)
Nei mesi scorsi, dopo il terremoto di marzo, c’è stato un crollo del numero di studenti stranieri in Giappone. Molti sono stati infatti gli studenti che hanno lasciato il paese dopo il terremoto ed il disastro nucleare di Fukushima. Da subito, comunque, le autorità locali hanno sperato di riuscire ad attrarre di nuovo i circa 4.300 studenti che hanno deciso di lasciare i campus del Giappone o i nuovi studenti. Al momento della ripresa delle attività accademiche, Kenichi Ota, funzionario incaricato di seguire gli studenti stranieri per la Japan Students Association, aveva dichiarato: “Diverse misure sono state adottate per garantire che gli studenti internazionali possano tornare ai loro studi dopo il disastro”. Tra le decisioni prese subito dopo il terremoto, c’è stata la proroga di 4 mesi delle borse di studio per universitari e laureati di università che sono state colpite dal disastro. Agli studenti sono anche stati offerti 65.000 yen al mese (48.000 yen per gli stranieri iscritti a corsi biennali dei college) “tra aprile e luglio per coprire le spese iniziali tra affitto e libri e tornare all’università“. Inoltre sono state offerte tariffe aeree agevolatre per gli universitari intenzionati a tornare in Giappone. A distanza di diversi mesi dal disastro, gli studenti torneranno a scegliere il Giappone? Speriamo di sì! (Fonte: Universita.it)
Cena finlandese in volo verso Tokyo
Il mio viaggio verso il Giappone è iniziato in un giovedì di maggio dall’aeroporto di Fiumicino con un volo Finnair: destinazione Tokyo Narita. Siamo partiti in 5 (io, Dany, Cris, Condom e Jesus). Prima tappa Helsinki, dove avremmo incontrato altri due amici (Kino e Buzz) che partivano da Milano. Abbiamo optato per un volo con scalo e non per uno diretto perché avevamo trovato un’offerta: 750 euro andata e ritorno. Il volo verso Helsinki è durato circa 3 ore ed è passato in breve. Per pranzo ci hanno servito delle polpettine con il purè ed i broccoli ed un panino di farina di grano scuro che sembrava un dolcetto al cioccolato. Il volo verso Tokyo è durato invece 9 interminabili ore, soprattutto per chi, come me, non riesce a dormire in aereo, nonostante i consigli di Kino di cercare di dormire un po’, perché saremmo arrivati a Tokyo alle 9 di mattina e a quel punto avevamo tutta la giornata davanti. Ma qualsiasi tentativo è stato inutile. E così ho passato la “notte” a guardare film e telefilm in inglese (non capendo proprio tutto, vista la mia conoscenza scolastica della lingua inglese) allo schermo davanti al mio posto a sedere, a fare passeggiate sul corridoio dell’aereo e ad aggiornare il mio diario di bordo, sul quale avevo deciso di scrivere ogni momento di questa vacanza per non dimenticare nulla. La cena è stata più abbondante rispetto al pranzo: riso con cetrioli ed altre verdure, spaghetti con verdure e salsa facoltativa, di nuovo le polpettine col purè e le carote ed un dolcetto. E per la prima volta abbiamo mangiato con le bacchette. C’erano anche le posate normali, ma, dal momento che in Giappone avremmo mangiato con le bacchette, meglio iniziare ad abituarsi subito. Quando è arrivata la mattina (e mancavano ancora due ore all’atterraggio) le hostess hanno portato dei piccoli asciugamani arrotolati e caldi per rinfrescarsi il viso. A vederli da lontano, Dany ha pensato che fossero dei dolcetti. Ed invece ce li siamo “spiaccicati” sulla faccia: è incredibile quanto un piccolo aciugamano caldo possa darti sollievo! Ogni tanto sullo schermo veniva visualizzata la rotta ed i chilometri che mancavano all’arrivo: sembravano non finire mai. Sarà anche stata per la stanchezza che il volo sembrava interminabile. Per fortuna, comunque, è stato un volo tranquillo, senza perturbazioni o vuoti d’aria. E l’idea che presto sarei andata alla scoperta del Giappone era decisamente elettrizzante.
Yakitori, il libro
Se amate gli spiedini di pollo giapponesi, non potete perdere questo libro di Motoko Okuno, edito da Guido Tommasi. Si tratta di un ricettario illustrato, realizzato “Yakitori”, scritto da Motoko Okuno, foodstylist e cuoca giapponese, di cui ho già parlato in relazione ad una intervista realizzata da D di Repubblica. Nella cucina giapponese il termine yakitori viene ormai utilizzato per indicare spiedini di vario genere. In realtà il termine indica gli spiedini di pollo, dal momento che deriva dall’unione di “yaki”, che significa grigliata, e “tori”, che significa pollo. Nel linguaggio comune è tuttavia usato per indicare gli spiedini tradizionali, che si possono preparare in diversi modi, dalla carne alle verdure, dal pesce ai frutti di mare, dalla frittura al vapore. Se anche voi volete cimentarvi con la preparazione degli spiedini giapponesi, ecco quindi 28 gustose ricette. La mia preferita? Salmone in salsa teriyaki. Provatela!
Hiroshi Aoyama
Hiroshi Aoyama è l’unico pilota giapponese che corre nel MotoGp. Per lui quindi il gran premio di Motegi ha un’importanza maggiore rispetto agli altri piloti. Intervistato dal sito gpone.com, ha raccontato dove si trovava quando il terremoto ha colpito il suo paese: “Ero in aeroporto, stavo andando in Qatar per la prima gara della stagione. Ho visto le immagini in TV, ho pensato che fosse una specie di film, non potevo credere che stesse succedendo veramente. Quando ho capito quello che stava accadendo in Giappone ho cercato di chiamare la mia famiglia, ma non si riusciva. Ho preso il volo per il Qatar e appena sceso dall’aereo ho riprovato e ci sono riuscito: stavano bene. Viviamo a Chiba, a circa 200 chilometri da Fukushima, e c’è anche una raffineria a un paio di chilometri, dove c’è stata un’esplosione a causa del terremoto. C’è stato qualche danno, ma la mia famiglia e i miei amici stavano bene. Ero abbastanza in angoscia e avevo una strana sensazione perché ero alla prima gara della stagione e dovevo concentrarmi. Sentivo che avrei potuto non correre perché non mi sentivo bene. Ma poi ho pensato che avrei dovuto correre per portare qualche buona notizia in Giappone, l’unica cosa che potevo fare. Io non salvo le persone per lavoro, faccio il pilota: è quello che ho pensato e continuato a correre, ma è difficile perché ci sono ancora molte persone che soffrono, che hanno perso la propria casa, la propria famiglia, che portano i segni nel cuore e nella mente”. Mentre si trovava in Quatar si è tenuto informato su ciò che stava accadendo in Giappone soprattutto grazie ad internet. Il pilota ha poi raccontato come è la situazione adesso dove vive la sua famiglia: “Non ancora a posto. Abbiamo avuto molti danno, per le prime due settimane la mia famiglia non aveva acqua né cibo. Niente benzina, è stata molto dura. Io sono tornato un mese fa e la situazione era tornata alla normalità e sono stato molto felice. Ma se vai nel nord del Giappone è ancora un disastro. Ho visto alcune foto: macchine ancora rovesciate per la strada, case completamente distrutte. Ci sono alcue zone dove lo Tsunami ha portato via tutto, non c’è più niente. Non penso solo a me, molti piloti giapponesi sono una situazione difficile, non è facile riuscire a concentrato sulle gare”. Aoyama ritiene che serviranno anni prima che il Giappone si riprenda completamente: “Puoi aggiustare le strade, le case, i ponti, ma non il cuore della gente, è questa la parte più difficile”. Il pilota non ha firmato il documento nel quale gli altri piloti chiedevano maggiori informazioni sui rischi e sul pericolo di contaminazione perché “sapevo che era tutto a posto e potevamo andare“. E parlando dei piloti che hanno espresso dubbi sulla possibilità di correre in Giappone, ha dichiarato: “É difficile, in questa situazione nessuno può forzare nessuno. Dipende dal tuo punto di vista, se credi alle informazioni che ci sono state date non devi essere spaventato, ma se non ci credi lo sei. Adesso la vita in Giappone sta andando avanti. Io voglio solo dire di crederci e di andare in Giappone per fare la nostra gara”. (Fonte: Gpone.com)
Il premier giapponese Yoshihiko Noda ha scelto il nuovo Ministro dell’Economia, del Commercio e dell’Industria: sarà Yukio Edano, che, durante il governo di Naoto Kan, è stato portavoce dell’esecutivo. Edano è diventato familiare alla popolazione giapponese, dal momento che nel periodo successivo al terremoto è apparso praticamente tutti i giorni per informare sulla situazione. (Fonte: Radiocor)
Valentino Rossi
Dopo le tante polemiche dei mesi scorsi, Valentino Rossi ha deciso di partecipare al Gran Premio di Motegi. Dal momento che i test ambientali sono tutti negativi, il pilota della Ducati ha deciso di unirsi agli altri colleghi che hanno deciso di andare in Giappone il prossimo 2 ottobre. Rossi è comunque un po’ polemico sulla sua decisione: “Sì, in Giappone ci sarò. C’è stata data poca libertà di scelta. Tutte le analisi hanno dato esiti negativi, l’ambiente è sicuro e andrò, ma su queste cose bisognerebbe lasciare libertà di scelta“. (Fonte: Repubblica.it – Foto: Valentinorossi.com)
Un nuovo terremoto di magnitudo 6.2 sulla scala Richter ha colpito il distretto sismico Near east coast of eastern Honshu nel Giappone centro orientale. L’epicentro è stato localizzato in mare alle coordinate 36.39°N, 141.29°E. La popolazione ha temuto un nuovo tsunami, ma le autorità non hanno lanciato nessuna allerta. La scossa è stata avvertita in maniera più forte per la scarsa profondità dell’epicentro (a 10 chilometri di profondità). (Fonte: Cronacalive.it)
Bandiera del Giappone
Questa sera, alle 20:45, al Caffè Letterario di Bergamo, ci sarà una serata di arte musicale, spirituale e letteraria della cultura indiana organizzata per esprimere solidarietà al Giappone. La serata è stata organizzata dall’associazione umanitaria Embracing the World. Saranno presenti 3 artisti per un “percorso musicale che spazia dalle composizioni semiclassiche della tradizione indostana (con il canto popolare bengalese e lo stile romantico Ghazal) ai canti poetici di Rabindranath Tagore (musicati secondo la tradizione nota come Rabindra Sangeet) e al canto devozionale della tradizione spirituale induista. Saranno protagonisti i musicisti Ameli Rani Saha (voce, harmonium), Maurizio Murdocca (tabla) e Kailash (sitar). Le donazioni saranno devolute interamente alle attività di sostegno per aiutare la popolazione giapponese. (Fonte: Bergamonews.it)
L’edizione 2011 di Cersaie, il Salone internazionale della ceramica per l’architettura e l’arredobagno, in programma a Bologna dal 20 al 24 settembre, sarà dedicata ampiamente alla cultura architettonica del Giappone, grazie a due protagonisti dell’architettura giapponese contemporanea e internazionale: Kengo Kuma e Kazuyo Sejima. Kengo Kuma terrà una conferenza dal titolo “Power of the place” mercoledì 21 settembre alle ore 14:00. Kuma è il fondatore del prestigioso Kengo Kuma & Associates di Tokyo ed è autore di alcune opere architettoniche molto importanti, come la Water/Glass House di Shizuoka e il Toyoma Center for Performance Artes di Miyagi. Alla base delle sue opere c’è molto spesso il “vuoto”, che ha così descritto: “Il vuoto ha in architettura la stessa importanza che ha il silenzio in musica. Molti miei colleghi credono che debba essere il museo il motivo di visita di un luogo, concepiscono i musei come fini. Per me sono mezzi: l’architettura deve essere una finestra verso qualcos’altro, sempre nel rispetto dei fenomeni naturali”. Kazuyo Sejima terrà invece una lectio magistralis venerdì 23 settembre alle ore 11.00. Sejima è titolare di uno studio di architettura dal 1987. Nel 1995 ha fondato, insieme a Ryue Nishizawa, un nuovo studio a Tokyo, Sanaa, con il quale ha firmato alcune innovative opere di architettura, come il New Museum of Contemporary Art di New York e il Christian Dior Building di Omotesando. (Fonte: Informazionetecnica.it)
Jorge Lorenzo, campione del mondo in carica del Moto Mondiale, ed il suo compagno di squadra, Ben Spies, parteciperanno al Gp del Giappone, che si svolgerà il 2 ottobre a Motegi. La notizia è stata comunicara dalla Yamaha. Nei mesi scorsi Lorenzo aveva espresso preoccupazione sulla possibilità di andare in Giappone per il pericolo di emissioni radioattive dopo il disastro della centrale nucleare di Fukushima. Ora invece la Yamaha ha confermato che i suoi piloti saranno presenti a Motegi. Si saranno convinti veramente che non c’è pericolo? E gli altri piloti cosa faranno? (Fonte: Lastampa.it)