Kan: è il momento più difficile dal dopoguerra

“E’ il momento più difficile dalla fine della Seconda guerra mondiale: chiedo a tutti la massima unità”. Con queste parole il premier giapponese Naoto Kan ha lanciato un appello a tutta la popolazione giapponese, sconvolta dal terremoto. Mentre Yukio Edano, portavoce del governo, ha dichiarato che si sta “verificando lo stato delle barre del combustibile del reattore n.3 della centrale di Fukushima. L’acqua nel reattore tende a non salire. La situazione resta critica”. (Fonte: Ansa)

Il terremoto in Giappone blocca le riprese di Breaking Dawn

Robert Pattinson

Robert Pattinson

Il terremoto in Giappone ha fermato anche le riprese di Breaking Dawn, il quarto capitolo della saga di Twilight. La sospensione delle riprese è stata decisa a causa dell’allerta tsunami che ha coinvolto tutto l’Oceano Pacifico, comprese le zone costiere degli Stati Uniti e del Canada. Così per motivi precauzionali le riprese sono state rinviate. I componenti del cast e della troupe sono stati evacuati e condotti in zone non a rischio.  (Fonte: Clandestinoweb.com)

1200 Tweet al minuto per raccontare il terremoto

La popolazione di Tokyo, subito dopo il terremoto di venerdì, ha raccontato su Twitter il dramma che stava vivendo. Nell’ora successiva alla scossa, infatti, gli utenti del social network che vivono a Tokyo, hanno inviato 1.200 messaggi al minuto. Mentre invece gli smartphone sono stati utilizzati per scattare foto o effettuare riprese che hanno fatto il giro del mondo. (Fonte: Pianetacellulare.it)

Honda, Nissan, Toyota e Subaru interrompono la produzione

Honda

Honda

Toyota, Nissan, Honda e Subaru hanno dovuto interrompere temporaneamente la produzione negli impianti che si trovano nelle aree più colpite dal terremoto in Giappone. Ed ora le 3 case automobilistiche si ritrovano a fare la conta dei danni. Il blocco della produzione potrebbe causare problemi nelle esportazioni verso gli USA per modelli come la Toyota Yaris Sedan, Scion xB, Scion xD, Honda Fit, Honda Accord Sedan e Honda CR-V. Per il momento la perdita economica non è ancora stata quantificata. Ma potrebbe essere di milioni e milioni di dollari. (Fonte: Autoblog.it)

Le scosse di assestamento continueranno per anni in Giappone

Dopo il terremoto di magnitudo 9 in Giappone, le scosse di assestamento continueranno per anni nel paese. Il Giappone è sempre stato in un’area a rischio terremoti, in quanto si trova all’incrocio di 3 grandi placche tettoniche: quella del Pacifico, quella Euroasiatica e quella Nordamericana. Inoltre c’è anche la piccola placca delle Filippine. Alice Walker del British Geological Survey ha spiegato che il terremoto di Sendai è avvenuto “in una zona di subduzione, dove una placca si muove sotto a un’altra. Il risultato è che una delle due si alza, deformando il suolo marino e sospingendo un’enorme colonna d’acqua, lo tsunami. È esattamente quel che è successo nel 2004 nell’Oceano Indiano”. Il terremoto ha azionato “una scarica di energia pari a 340 milioni di tonnellate di tritolo”. Le scosse di assestamento dopo quello che è stato rinominato il Big One (e che si aspettava da anni in Giappone) sono numerose: venerdì sono state 84 sopra il quinto grado Richter, 21 sopra il sesto grado ed una sopra il settimo. Sabato ce ne sono state 54 sopra il quinto grado e 6 sopra il sesto. Paul Caruso, geofisico dell’Usgs, ha dichiarato: “Non abbiamo troppa esperienza con terremoti di queste dimensioni e non sappiamo quanto andranno avanti le scosse di assestamento. Sentiamo ancora quelle del terremoto in Cile dell’anno scorso. In Giappone, potrebbero andare avanti per mesi o per anni. Solitamente più è grande il sisma, più lunga la durata delle scosse secondarie”. (Fonte: Ilsole24ore.com)

Sawa Tihiro: bisogna riflettere sulle fonti alternative

Centrale nucleare

Centrale nucleare

Sawa Tihiro, scienziato nucleare e membro del Nuclear Information Center, parlando del pericolo nucleare causato dal terremoto in Giappone, in una intervista rilasciata all’Avvenire, dichiara: “Le centrali nucleari hanno un periodo di vita limitato. Cominciamo a sostituire quelle che a breve verranno chiuse impiegando uomini e mezzi nella ricerca delle fonti alternative. Non chiediamo la chiusura immediata di tutte le centrali ma la loro riconversione. Tra le fonti rinnovabili io non penso solo a quella solare o eolica ma anche alla fusione nucleare. Occorre sostenere finanziariamente e politicamente simili progetti. E’ vero i piani di sicurezza non erano pronti a fronteggiare un simile sviluppo di energia distruttiva, ma questo dimostra, una volta ancora, che le centrali nucleari, anche se costruite e gestite con criteri rigorosissimi, presentano alcune falle. Qualunque grande impianto, specie se complesso, ha in sè incognite e imprevisti che possono tramutarsi in tragedia. Mi aspetto che nei prossimi anni l’opinione pubblica prenda coscienza del pericolo connesso con il nucleare e dei costi elevati che esso comporta”. (Fonte: Adnkronos)

Terremoto in Giappone: aumentano i bambini orfani

Il numero delle vittime del terremoto e dello tsunami in Giappone aumenta di ora in ora. E purtroppo aumenta anche il numero di bambini rimasti orfani. Le associazioni umanitarie iniziano a preoccuparsi per questi bambini, attuando iniziative per offrire loro adozioni temporanee o ogni altro tipo di aiuto.L’Arcivescovo Philip Wilson, Presidente della Conferenza dei Vescovi australiani e dai Vescovi di Inghilterra e Galles, ha chiesto alla Caritas Australia di intervenire immediatamente. Anche il Presidente dell’Organizzazione umanitaria Save the Children, Charles F. MacCormack, ha lanciato un appello in favore dei bambini colpiti dal terremoto. Ora non resta di attendere che le varie associazioni si organizzino per aiutare questi bimbi. (Fonte: Newnotizie.it)

Terremoto in Giappone: spostata la magnitudo a 9

Sismografo

Sismografo

L’Agenzia meteorologica del Giappone (Jma) ha alzato la magnitudo del terremoto che ha colpito il paese a 9, confermando che si tratta di uno dei più potenti terremoti mai registrati. Intanto proseguono le operazioni di salvataggio dei superstiti.  Un uomo di 60 anni, Hiromitsu Shinkawa, è stato salvato a 15 chilometri dalla costa nordorientale del paese. L’uomo ha trascorso gli ultimi 2 giorni attaccato a un pezzo del tetto della sua abitazione, trascinata dallo tsunami. L’uomo è in buone condizioni di salute, ma è stato lo stesso trasportato in ospedale per ulteriori accertamenti. Nella prefettura di Miyagi, secondo la notizia diffusa dalla tv pubblica NHK, sarebbero almeno 10.000 i morti. Naoto Takeuchi, capo della polizia della prefettura di Miyagi, ha dichiarato di non avere alcun dubbio sul numero delle vittime nella sua zona. Il bilancio ufficiale, al momento, parla ancora di 800 vittime nella prefettura. Nel frattempo in Giappone stanno aumentando i falsi messaggi che vengono diffusi su internet. Ieri si è diffusa una falsa notizia che parlava di possibili piogge tossiche causate dall’incendio in una grande raffineria a Chiba. Il gestore dell’impianto, Cosmo Oil, ha immediatamente smentito la notizia. Continuano inoltre ad arrivare gli aiuti per il paese. La portaerei americana Ronald Reagan è arrivata di fronte alle coste della prefettura di Miyagi. Al momento sarà utilizzata per il rifornimento degli elicotteri delle Forze di autodifesa del Giappone e come punto di soccorso. A Narita sono giunte le squadre di soccorso con unità cinofile di Germania e Svizzera ed un team di soccorso dell’Ungheria. In giornata dovrebbe arrivare la missione cinese, composta da 15 persone, tra cui 7 specializzate nella ricerca dei superstiti ed un medico. (Fonte: Ilsecoloxix.it)

Terremoto in Giappone: contattati 24 italiani su 30

L’ambasciata italiana in Giappone è riuscita a contattare 24 italiani sui 30 che risiedono nelle prefetture colpite dal terremoto in Giappone. Le autorità diplomatiche, riferiscono inoltre che “per quanto riguarda i non residenti, è stato stabilito un contatto con 11 di essi sui 12 di cui l’ambasciata ha avuto segnalazione”. Infine è stata confermata la notizia che “tutti e cinque gli italiani residenti nella prefettura di Fukushima sono stati contattati e sono in buone condizioni di salute”. (Fonte: TMNews)

Maneki Neko, la leggenda del gatto giapponese

Maneki Neko

Maneki Neko

Maneki Neko è uno dei gatti più famosi della tradizione giapponese. Il nome di questo gatto, che è nato intorno al 1870, significa letteralmente “gatto che chiama”. Secondo una delle leggende che lo riguardano, in una notte di tempesta, il monaco del tempio di Gotoku aveva molte difficoltà perché il tempio rischiava di crollare sotto la tempesta. E così tremava ad ogni lampo per la paura. Accando a lui, c’era il suo gatto, che, al contrario, era molto tranquillo. Nelle vicinanze del tempio, si trovava a passare il ricco feudatario di un castello, che era stato colto di sorpresa dal temporale e pensava di essersi perso. Ad un tratto l’uomo, che si era rifugiato sotto ad un albero, ha sentito qualcosa vicino alla sua gamba ed ha visto il gatto che gli faceva le fusa e sembrava essere in cerca di coccole. Ad un certo punto il gatto si è allontanato dall’uomo, poi si è voltato verso di lui, si è seduto e gli ha fatto un cenno con la zampa. L’uomo ha cercato di prendere il gatto e di riportarlo sotto l’albero per non farlo bagnare ulteriormente, ma il gatto si è allontanato ancora di più. Così l’uomo ha iniziato a seguirlo nel buio. Dopo poco i due sono arrivati sotto i portici del tempio. Improvvisamente un lampo ha colpito l’albero, sotto il quale si era rifugiato l’uomo, distruggendolo. Ed il feudatario ha capito che il gatto lo aveva salvato. L’uomo è poi entrato nel tempio, dove il monaco stava pregando ed il gatto è corso in braccio al suo padrone. Il monaco ed il feudatario hanno subito stretto amicizia, parlando per tutta la notte. Il mattino seguente il ricco feudatario ha deciso di ringraziare il gatto ed il monaco con una ricompensa in denaro per restaurare il tempio. Il “gatto che chiama” ha così assunto nel tempo il ruolo di portafortuna ed andando in Giappone si trovano ovunque statue del gatto con la zampa alzata. (Fonte: Blog.rainbowmagicland.it)

Tumori: poveri e meno istruiti sono i più a rischio

Secondo una recente ricerca giapponese, le persone povere e con un livello basso di istruzione hanno maggiori possibilità di ammalarsi di tumore. La ricerca è stata recentemente pubblicata sul quotidiano Yomiuri Shimbun ed è stata condotta dai ricercatori dell’Università di Nihon Fukushi. Gli studiosi hanno analizzato i dati di 15.025 uomini con almeno 65 anni di età, perfettamente sani all’inizio dello studio. Gli uomini sono stati seguiti per 4 anni, fino al maggio 2008. In base ai risultati,le persone povere hanno il doppio delle possibilità di morire di cancro, mentre per quelle meno istruite il rischio aumenta di una volta e mezzo. Per gli anziani con un reddito annuo inferiore ai 2 milioni di yen il rischio di morte per un cancro è 1,9 volte maggiore rispetto ai coetanei che guadagnano almeno 4 milioni di yen. Le persone che hanno studiato tra i 6 e i 9 anni rischiano di morire per un tumore 1,46 volte di più rispetto a chi ha studiato almeno 13 anni. Il rischio aumenta 1,3 volte nelle persone che non effettuano controlli con regolarità. La ricerca è stata seguita da Katsunori Kondo, direttore del Center for Well-being e Society dell’Università di Nihon Fukushi. (Fonte: Quotidianosanita.it)

Francesco Totti toccato dalla tragedia in Giappone

Francesco Totti, dopo il terremoto in Giappone, ha parlato sul suo blog della tragedia: “Sto seguendo le notizie come voi e sono rimasto profondamente emozionato nel vedere le immagini del terremoto e dell’onda anomala che porta via case, macchine, barche. I video degli interminabili attimi di terrore vissuti dal popolo nipponico mi hanno veramente toccato. Vittime e distruzione in pochi secondi: in questo momento mi sento particolarmente vicino a tutte le persone che hanno perso un loro caro”.

Terremoto in Giappone: 17 italiani ancora dispersi

Bandiera italiana

Bandiera italiana

Ancora non si hanno notizie di 17 italiani in Giappone. La Farnesina sta cercando di contattarli tramite email, dato che i collegamenti telefonici non funzionano bene in tutto il paese. Vincenzo Petrone, ambasciatore italiano a Tokyo, ha dichiarato a Sky TG24: “Nella prefettura giapponese di Fukushima, dove si trova la centrale nucleare in cui è avvenuta un’esplosione, ci sono ancora cinque italiani ma dubito che i connazionali siano nel raggio di 10 chilometri dall’impianto. Siamo in contatto quasi con tutti gli italiani, mancano ancora all’appello 17 ma che potrebbero essere già andati via. La polizia, in ogni caso ci garantisce che nè tra i deceduti, nè tra i feriti ci sono stranieri”. Intanto la missione italiana della Protezione civile è stata posticipata. Il Giappone per ora ha accettato “gli aiuti provenienti da Stati Uniti, Nuova Zelanda e Corea del Sud, ovvero i Paesi geograficamente più prossimi”. Ma se ci sarà bisogno, il governo italiano è pronto ad inviare aiuti nelle terre giapponesi. L’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino sta continuando la tournèe in Giappone. Il Comune di Firenze ha fatto sapere di essere ”in contatto costante con la presidenza del Consiglio dei ministri, la Farnesina, il ministero per i Beni culturali e, ovviamente, la delegazione del Maggio”. L’Orchestra non corre rischi, ma se la situazione dovesse peggiorare partiranno dall’Italia 2 aerei di stato per recuperare i musicisti. (Fonti: Ansa e Repubblica)

Yuto Nagatomo incoraggia il suo Giappone

Yuto Nagatomo, il difensore giapponese dell’Inter, ha lanciato ieri, dopo la partita con il Brescia, un pensiero al suo paese per la tragedia che sta vivendo: “È stata una cosa terrificante e mi sono sentito veramente sconvolto. Anche prima della partita mi sentivo girare la testa perchè continuavo a pensare a quello che sta accadendo in Giappone. Al fischio di inizio però sono riuscito a mettere da parte i brutti pensieri e a concentrarmi sulla gara. Inoltre facendo il calciatore ho il dovere di fare del mio meglio sperando in questo modo di riuscire a dare coraggio alla mia gente. Ho sentito la mia famiglia e so che stanno tutti bene. Ringrazio tutti voi, club, compagni e tifosi, che in questi momenti difficili siete stati vicino a me e a tutto il Giappone. Sono veramente grato per le dimostrazioni d’affetto che mi sono arrivate”. (Fonte: Gazzetta.it)