La pattinatrice giapponese Miki Ando ha conquistato la medaglia d’oro nei Four Continents che si sono disputati nella Taipei Arena di Taipei City. La pattinatrice ha ottenuto 201,34 punti, stabilendo un vero e proprio record. Si tratta del primo successo per Miki Ando nei Four Continents. Al secondo posto si è classificata l’altra giapponese Mao Asada con 196,30 punti. Al terzo posto si è invece classificata la statunitense Mirai Nagasu con 189,46 punti. Nella classifica generale è presente un’altra giapponese: Akiko Suzuki, che si è classificata al 7° posto con 162,59 punti. (Fonte: Wintersport-news.it)
La casa automobilistica Honda ha dovuto richiamare circa 700.000 automobili in tutto il mondo a causa di un difetto legato ad un possibile blocco del motore. Le auto richiamate sono: Freed, City e Fit. In Giappone i richiami sono stati circa 167.000, in Cina 156.000, nel resto dell’Asia 233.000 e 122.000 negli Stati Uniti. (Fonte: Finanzaonline.com)
Domenico Miyahara, vescovo di Fukuoka, ha spiegato in una intervista al sito Asia News la situazione del Cristianesimo in Giappone, dove la Chiesa “è sempre più cosciente di dovere assumere un ruolo di servizio e dialogo nel contesto dell’Asia orientale”. Nell’arcidiocesi di Tokyo i cattolici sono circa 95.000, lo 0,5% della popolazione; in quella di Fukuoka sono 32.000, lo 0,4%; in quella di Nagasaki sono 66.000, il 4,3%. In tutto il Giappone i cattolici sono circa 450.000, lo 0,35%. Una minoranza, che ha comunque un certo peso. Il vescovo ha spiegato come si è diffuso il Cristianesimo in Giappone, anche per spiegare la diversa atmosfera nei confronti di questa religione che si respira nelle diverse diocesi: “Il cristianesimo è stato portato in Giappone per la prima volta dal missionario gesuita Francesco Saverio nel 1549. I risultati di quella prima evangelizzazione sono stati impressionanti: in pochi decenni la Chiesa cattolica contava oltre 400.000 fedeli. Ma nella prima metà del secolo XVII si è scatenata un persecuzione crudele e capillare che non solo ha arrestato l’evangelizzazione ma ha annientato il cristianesimo in questo Paese. Nella seconda metà del secolo XIX il Giappone ha riaperto le porte della nazione e ha permesso l’entrata di sacerdoti per il servizio religioso ai membri delle ambasciate straniere”. Secondo il vescovo, da allora si è formato un cattolicesimo giapponese a due volti: quello di Yokohama e quello di Nagasaki. A Nagasaki, considerata la culla del primo cristianesimo in Giappone, il missionario padre Petitjean ha costruito una chiesetta, riuscendo a radunare tutti i “cristiani nascosti”. Attualmente la Chiesa cattolica in Giappone sta cercando di favorire il dialogo con le chiese delle nazioni vicine. Ma per riuscire a realizzare una “comunione culturale a livello di Chiese sorelle” sarebbe necessario avere uno strumento adatto, come potrebbe essere, ad esempio, una università cattolica. Il vescovo ritiene quindi che sarebbe utile realizzare nelle varie diocesi giapponesi delle succursali dell’Università Sophia, diretta dai Gesuiti, che si trova a Tokyo. Ed inoltre il vescovo ritiene che sia indispensabile riprendere il flusso dei missionari stranieri, anche per sostituire quelli anziani, come avviene nella parrocchia di Taku, curata da padre Claudio Gazzardi. che ad 85 anni continua a seguire i suoi parrocchiani perché non c’è nessuno che possa sostituirlo. Secondo il vescovo la chiesa del Giappone è diventata matura. Forse dovrebbe solo avere la possibilità di dimostrarlo. (Fonte: Asianews.it)
Durante l’European Film Market (EFM), la produzione giapponese Gold View ha venduto a Rai 3 il film documentario sulla vita di Tadashi Yoyogi, conosciuto come Yoyochu, noto regista giapponese di film pornografici. Il documentario, In the Land of The Rising Sex, è stato diretto da Masato Ishioka e racconta la vita di questo regista, che prima di dedicarsi al porno è stato uno yakuza e un fioraio. Yoyochu suscita sentimenti contrapposti in Giappone: da alcuni è considerato un vero e proprio idolo, mentre altri lo vorrebbero morto. (Fonte: Notiziefresche.info)
Domenica 27 febbraio, dalle ore 10:00 alle 20:00, torna il Mercatino Giapponese a Roma, presso il Black out in Via Casilina 713, ad ingresso gratuito. Sushi bar, Dolci, Kimono, Hello Kitty, Manga, Obento Goods, Shodo, Gothic Lolita, zen, Ceramiche d’epoca, Sweets deco, Abiti, CD, Libri, Tea shop e tanto altro ancora. Tra le iniziative particolari, ricordiamo l’Angolo del Giappone, 400 Libri Giapponesi originari tutti a 1 euro; e Mamma Giapponese Bazar: tante mamme giapponesi che abitano a Roma faranno il Fler Market Giapponese. Inoltre saranno allestiti piu di 80 stand per tutti i gusti. Alle ore 12:00 ci sarà il Sushi Brunch e alle 18:00 il Sushi Aperitivo. Non mancate!
Hal 5 è la nuova tecnologia giapponese che permette di trasformare gli impulsi del cervello in movimenti degli arti. In questo modo le persone paraplegiche potranno camminare di nuovo. Grazie a questa particolare tecnologia, alcune persone giapponesi con problemi di deambulazione sono riuscite a fare brevi corse e a salire qualche gradino. Insomma, un robot che legge nel pensiero e può aiutare chi ha bisogno. (Fonte: Tg1.rai.it)
In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e in vista delle celebrazioni del 2013 per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, entro la fine del mese di marzo, saranno piantati 100 ciliegi giapponesi vicino all’asilo comunale “I girasoli” di via Budellungo a Parma. Gli alberi sono stati donati alla città dall’Associazione dei ciliegi italo-giapponese. Altri 50 ciliegi saranno piantati a Busseto. Michie Harayama, direttore della “Verdi Society of Japan”, ha spiegato, in una lettera indirizzata al sindaco Pietro Vignali, il significato del progetto: “L’ammirazione della bellezza della fioritura dei ciliegi quale simbolo della gioia di vivere ha fatto nascere in Giappone la tradizione di andare a godersi la piena fioritura insieme alla propria famiglia, agli amici, nonché ai colleghi d’ ufficio. Come associazione dei Ciliegi italo-giapponese sarebbe nostra l’intenzione donare alcune giovani piante di ciliegio giapponese da ornamento a vari comuni italiani,allo scopo di diffonderne la bellezza e far conoscere un aspetto dell’animo giapponese nell’ambito degli scambi inter-culturali fra Italia e Giappone”. Si vuole quindi contribuire alla riduzione dei gas serra nell’atmosfera e promuovere lo scambio culturale, come dichiarato nel prospetto informativo dell’associazione dei Ciliegi italo-giapponese: “Nel mondo esiste il problema distruttivo dell’effetto serra con il conseguente aumento della temperatura terrestre. Piantando i semi di ciliegio, i cui ciliegi si dice abbiano una percentuale di assorbimento di anidride carbonica alta, vogliamo almeno un po’ essere d’aiuto per risolvere questo problema. Inoltre attraverso questi ciliegi ci prefiggiamo di fare uno scambio culturale tra i due paesi”. Grande apprezzamento per l’iniziativa, come ha dichiarato Cristina Sassi, assessore all’Ambiente: “Si tratta di un regalo splendido perché la fioritura del ciliegio dura per settimane e offre uno spettacolo unico. E’ una donazione che arricchisce questo quartiere, già interessato da interventi simili. Nei prossimi mesi inoltre, inseriremo 13 piante tra querce e alberi campestri che saranno sistemate a fianco dell’asilo “I girasoli”. Ringrazio l’associazione “Verdi Society of Japan” che nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia ha voluto festeggiare così la terra di Verdi che, oltre ad essere un grande compositore, è stato anche un uomo del risorgimento”. (Fonte: Parma.repubblica.it)
Con il termine “dorayaki” nella cucina giapponese si indica un tipo di dolce realizzato con due pancake con al centro l’anko, una salsa dolce ricavata dai fagioli azuki. Originariamente il dolce aveva un solo strato, poi nel 1914 Ueno Usagiya ideò la forma attuale. Secondo la leggenda, un samurai di nome Benkei dimenticò il suo gong a casa di un contadino. E quest’ultimo lo utilizzò per preparare il primo Dorayaki. Attualmente i dorayaki possono essere riempiti con molti altri ripieni, dalla crema di castagne al cioccolato. Questo dolce è diventato famoso anche perché è il piatto preferito del gatto-robot Doraemon. Se li volete preparare, ecco quindi la videoricetta della serie Cookin with Dog. Per questa ricetta sono stati utilizzati i seguenti ingredienti:
2 Eggs
80g Johakuto White Sugar or Raw Sugar (2.82 oz)
1 tbsp Honey
1/2 tsp Baking Soda
50ml Water (1.69 fl. oz)
130g Cake Flour (4.59 oz)
1~3 tsp Water to adjust the thickness of the batter
100g Premade Anko (Red Bean Paste) for whipped cream anko (0.220 lb)
150g Premade Anko for regular Dorayaki (0.331lb)
50ml Whipping Cream chilled in a fridge (1.69 fl. oz)
1/2 tbsp Sugar
** When baking pancakes, set the griddle at about 340 degrees °F (170°C). Higher temperature would cause pancakes to burn easily and lower temperature would make them hard and dry.
Aumenta il numero di giapponesi che, pur volendo, non possono tenere un gatto in casa a causa di leggi condominiali severe o di spazi ristretti. E così, proprio per dare la possibilità a queste persone di coccolare o giocare con un micio, nel 2004 è nato ad Osaka il primo Cat Cafè, un locale dove i gatti possono vivere tranquillamente e dove i clienti possono giocare con loro. Da allora questi locali hanno avuto così tanto successo che al momento se ne contano circa 100 in tutto il Giappone e 39 soltanto nella città di Tokyo. La tariffa del locale è variabile, a seconda della consumazione e del tempo di permanenza. In media comunque si parla ci circa 10 euro per bere qualcosa e giocare un po’ con i gatti. In ogni Cat Cafè ci sono cuscini e tiragraffi per i gatti, che possono girare liberamente grazie all’arredamento pensato apposta per loro. I clienti più abitudinari sono uomini single. Ci sono precise regole da rispettare prima di entrare nel Cat Cafè: togliere le scarpe, lavare e disinfettare le mani, non disturbare i gatti che dormono e scattare foto senza flash. (Fonte: Animali.bloglive.it)
Sabato 26 febbraio 2011 alle ore 17:00 a Roma, presso la prestigiosa sede del Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’ in Via Merulana 248, la Fondazione Italia Giappone, in collaborazione con il Museo e Viaggi dell’Elefante, presenta il volume “Giappone – Taccuini dal Mondo Fluttuante”, un diario di viaggio che racconta il fascino del Paese del Sol Levante attraverso gli acquarelli di Stefano Faravelli e le immagini documentarie riprese da Stefano Folgaria. Il volume, curato da Enrico Ducrot Amministratore Delegato di Viaggi dell’Elefante e distribuito da DeAgostini, è un percorso suggestivo di immagini e racconti nel cuore del Giappone. Faravelli, pittore viaggiatore munito di un piccolo atelier portatile che “contiene i colori di tutti i tramonti e le albe dell’universo”, attraversa con i ritmi lenti di un esploratore d’altri tempi le foreste del monte Koya, i santuari shintoisti di Ise, le montagne di Nagano con i bagni termali popolati dai macachi giapponesi, gli antichi quartieri di Kyoto e i moderni grattacieli di Tokyo. Dal 26 febbraio al 13 marzo 2011 nello stesso Museo, in una sala appositamente allestita con oggetti d’arte giapponese, saranno in mostra i disegni originali riprodotti nelle pagine del libro (due moleskine a soffietto e un taccuino ad album) e alcuni quadri dello stesso artista ispirati all’universo del fantastico mitologico giapponese: processioni di inari (le fate-volpi), i gatti di Ise, le sirene. Immagini queste, nate nella linea di una poetica dell’immaginario che contraddistingue la fase successiva al viaggio vero e proprio, ma che da quest’ultimo è fecondata. “Sono onorato che il Museo Nazionale di Arte Orientale ospiti i miei lavori dedicati al Giappone. Mi considero per vocazione un pittore e le tavole realizzate durante e dopo il viaggio in Giappone rappresentano la trasposizione in immagini di ciò che questo Paese ha lasciato in me”, afferma Stefano Faravelli autore del libro, “I miei carnet di viaggio e le tavole di acquarelli non vogliono essere l’estemporaneo esercizio di un’abilità tecnica ma la narrazione della mia esperienza spirituale di un Paese. Sono il tentativo di racchiudere un mondo in tavole e in un libro e offrire al lettore il miracolo di un viaggio da fermi. Il Giappone, questa mia ultima opera con illustrazioni nasce, inoltre, con l’intento, in accordo con Enrico Ducrot dopo un suo viaggio in Giappone e la visita alla mostra su Hiroshige, di rappresentare i due aspetti di questo Paese: una forte identità tradizionale e l’aspetto sviluppato con i modelli occidentali”.
Secondo alcune indiscrezioni sembrerebbe che Sony abbia deciso di sospendere i lavori per lo sviluppo della PlayStation 4. La decisione sarebbe stata presa per cercare di allungare la vita della Playstation 3. Inoltre la Sony vorrebbe dedicarsi maggiormente allo sviluppo della nuova console portatile NGP. (Fonte: Notizie.guidaconsumatore.com)
Il 23 febbraio inizierà il corsi di lingua giapponese organizzato dalla Libreria Mondadori, che si trova in via Piave 18 a Roma. Sono in programma 10 incontri, che si svolgeranno ogni mercoledì, dalle ore 18:00 alle 19:30, per apprendere cultura e rudimenti della lingua giapponese. Il costo? 310 euro. Obiettivo degli incontri è quello di presentare tutti gli elementi che caratterizzano la realtà giapponese “affrontando anche alcuni aspetti riguardanti la lingua e i sistemi di scrittura”. Ogni incontro è diviso in due parti: 50 minuti di cultura/letteratura e 40 minuti di lingua. Il corso è curato da Diego Cucinelli, traduttore e interprete. (Fonte: Adnkronos)
Domani, 18 febbraio, uscirà a Tokyo il primo numero del nuovo quotidiano “China Daily Asia Weekly”, un giornale di 24 pagine in inglese che tratta le notizie più importanti sulla Cina e su tutta la regione dell’Asia-Pacifico. Nei prossimi 2 mesi saranno distribuite copie omaggio del giornale in hotel, banche, ambasciate e nei principali punti di passaggio ed aggregazione della capitale. Il giornale è edito da BC Media Group. (Fonte: Radiocor)
La robotica giapponese non conquista gli anziani. In varie occasioni sono stati presentati robot infermieri, ideati per essere utilizzati negli ospedali e nelle case di cura per le persone anziane. Ma gli anziani preferiscono il contatto umano. Meglio quindi un infermiere tradizionale piuttosto che un infermiere robot. Hanno quindi sbagliato le aziende che lavorano nella robotica a cercare di sviluppare nuovi umanoidi da utilizzare con le persone anziane? Queste le parole di un anziano ricoverato in una casa di cura: “Vogliamo che gli esseri umani si prendano cura di noi, non le macchine”. (Fonte: Nextme.it)
Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio e gli stessi cookie. OkLeggi di più
Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio e gli stessi cookie. OkLeggi di più