Le invenzioni strampalate in mostra a Osaka

Sakè

Sakè

Ad Osaka è in corso una mostra su tutte le invenzioni giapponesi che sembravano rivoluzionarie ed invece sono finire nel dimenticatoio e non hanno avuto successo. E ci sono invenzioni veramente di ogni genere, come il “Wide Colourscope“, un filtro che permetteva di trasformare le televisioni dal bianco e nero ai colori, come spiega il collezionista Kenichi Masuda: “I primi modelli erano costosi. Così molti compravano il filtro per avere la sensazione di vedere la tv a colori. In realtà non era così, vedevano solo queste tre sfumature“. Oppure lo scalda saké elettronico e lo “Snack 3“, una macchina in grado di cuocere un uovo, tostare il pane e riscaldare il latte contemporaneamente. (Fonte: TMNews)

The Robot Restaurant a Tokyo

Robotica giapponese

Robotica giapponese

Se vi capita di andare a Tokyo, una sera andate a mangiare al The Robot Restaurant, nel quartiere di Kabukicho, una delle ultime attrazioni della capitale giapponese. Il ristorante, che è costato 106 milioni di euro, offre, durante la cena, uno spettacolo di robot, “gigantesche macchine dalle sembianze femminili ispirate ai videogiochi giapponesi e controllate dalle ragazze dello staff“. Da quando il ristorante ha aperto, pochi mesi fa, sono numerosi i visitatori che ci sono già stati ed hanno ammirato lo spettacolo di luci, danze e cabaret. La cena e lo spettacolo costano 32 euro. (Fonte: Repubblica)

Vedo, Sento e…? Incontro per Fukushima a Torino

vedo sento e

Vedo, sento e...?

Martedì  30 novembre, dalle 17.00 alle 19.30, alla Libreria PiemonteLibri, in via San Tommaso 18, angolo via Bertola, a Torino, si svolgerà lo spettacolo “Vedo, Sento e…?”

Questo il programma previsto:
– Slideshow,  “Uno sguardo su ciò che non c’è più“;
– “Hana wa Saku“, canzone per la ricostruzione a cura di Chie Wada; 
 – Lettura ad alta voce “Ascolta il cuore di Fukushima“, Appello di Ruiko Mutō e lettere da Fukushima, a cura di Tomomi Ōnishi;
– Uniamoci! Pensieri degli allievi della Scuola Primaria “Caterina Cortina” di Levone (TO) a cura di Sarah Anglesio. Realizzazione di Alessandro Melle. 

L’incontro è realizzato da  Sulla Parola Onlus e Ponte fra Italia e Giappone – TomoAmici.

Sarà presente Enzo Bartolone.

JAM Project in Italia con Ochacaffè

jam project

jam project

a cura di 

Ochacaffè

Oggi DJ Shiru (membro dei K-ble Jungle) ci presenta uno dei gruppi che porteranno le colonne sonore originali degli anime al San Marino Anime Festival! Siamo sicuri che gli appassionati non potranno perdersi questo concerto per cui passiamo subito a rinfrescare la memoria su chi sono i Jam Project e quando importanti siano.

Japan Animationsong Makers, è questa definizione che dà il nome ad una delle formazioni giapponesi più importanti e conosciute a livello internazionale: i JAM Project. I singoli membri del gruppo sono conosciuti nel mondo della Animation song e vantano grandi carriere solistiche. Ciò che caratterizza i JAM Project è la musicalità, la forza, l’energia presenti in ogni opera composta per videogiochi, anime, serie tokusatsu. Tutti questi elementi fanno onore al nome del gruppo, Japan Animationsong Makers, e al genere anison che con il visual kei regna in fatto di successo in Europa e Stati Uniti.

L’idea del gruppo nasce da Ichirò Mizuki (famoso cantante dell’emblematico opening di Mazinga Z) nel 2000 e la prima formazione della band includeva: Eizo Sakamoto, Masaaki Endou, Hironobu Kageyama e Rica Matsumoto. Nel 2002 il fondatore della band esce dal gruppo (anche se nel 2007 si è riunito per una partecipazione speciale) e a sostituirlo arriva Hiroshi Kitadani. Dopo un solo anno anche Eizo Sakamoto se ne va e al suo posto fanno il loro ingresso Masami Okui e Fukuyama Yoshiki. Si arriva così alla formazione Kageyama, Endoh, Matsumoto, Kitadani, Okui e Fukuyama. Tuttavia non si tratta della formazione definitiva perché in seguito alla pubblicazione di numerosi dischi e DVD Rica Matsumoto lascia il suo posto per il lavoro di doppiatrice. Nel 2005 il JAM Project collabora con un artista brasiliano, Ricardo Cruz che ha contribuito alla creazione del singolo Neppu Shippu Cybuster! ed ha seguito la band nel loro tour giapponese.

Finalmente nel 2011, la popolarità del gruppo ha fatto sì che i membri Kageyama, Endoh, Kitadani, Okui e Fukuyama, iniziassero il loro primo tour mondiale che ha coperto Giappone, Cina, Corea, Messico, Brasile, Francia e Spagna. Il motto del JAM Project per questo loro primo tour internazionale era “No border“, ovvero “senza frontiere“! Altre frontiere verranno infrante proprio a dicembre 2012 quando il gruppo verrà per la prima volta in Italia, unica apparizione proprio al San Marino Anime Festival!

MEMBRI DEL GRUPPO

Hironobu Kageyama è attualmente considerato uno degli artisti più di rilievo nel mondo della musica d’animazione. Nato nel 1961, intraprende le prime esperienze musicali da giovanissimo quando a 15 anni crea quella che viene considerata una delle rock band pioniere in Giappone: i LAZY.  Broken heart è il suo primo album da solista ma negli anni intraprende numerose collaborazioni con i grandi nomi del J-pop. Grazie alle produzioni nell’animazione, nella televisione e nei videogiochi, diventa un personaggio di rilievo nel suo genere, ma è nel 1989 che raggiunge una fama internazionale perché in quell’anno dà la voce alla sigla della famosissima serie Dragon Ball Z e verrà per questo ribattezzato “signor DBZ”.  Nel 2000 entra a far parte del JAM Project e nel 2007 pubblica il disco 30years3ounce per i suoi 30 anni di carriera.

Hiroshi Kitadani oltre che per il suo fascino e le canzoni con i Jam Project, Hiroshi è celebre per aver cantato We Are!, la prima sigla di One Piece, e We Go!,altra canzone dello stesso anime. Oltre a One Piece ha lavorato a Madan Senki Ryukendo e We Are the Heroes per Daigunder.

Masaaki Endou è un cantante e compositore giapponese conosciuto nell’universo delle colonne sonore di anime e tokusatsu. Ha interpretato celebri temi di apertura come The King of Braves GaoGaiGar (“Yuusha-Oh Tanjou!”), Bakuryuu Sentai Abaranger, Yu-gi-oh! 5D’s (“Believe in Nexus” e “Road to Tomorrow Going my Way”). E’ uno dei membri fondatori del JAM Project, progetto attualmente attivo.

Masami Okui nata nel 1968, abbandona gli studi universitari per diventare la corista di Saitou Yuki, debutta nella scena musicale nel 1993 con Dare Yori mo Zutto che la rende famosa e le regala il soprannome di “Dea del mondo AnimeSong”. Nel 1995 esce il suo primo album e nel 2011 debutta come cantante del JAM Project. 

Yoshiki Fukuyama è un compositore, cantante e musicista giapponese. La passione per la musica nasce quando era bambino e durante gli anni della gioventu’ fonda varie cover band di gruppi come Queen, Beatles, Eagles, nelle quali canta e suona. Ma il successo arriva con la serie Macross 7, è lui infatti che dà la voce al protagonista. Nel 2003 si unisce al JAM Project e ancora oggi ne fa parte.

La destra giapponese vuole il riarmo

Mentre il Giappone si prepara alle elezioni del 16 dicembre, continuano i dibattiti politici delle due diverse fazioni. Soprattutto la destra nazionalista è pronta a sfidare Noda, certa di avere molte possibilità di vittoria. Il candidato del partito Liberaldemocratico (LDP), l’ex-premier Shinzo Abe, ha reso noto il suo slogan per le elezioni: Riprenderemo il Giappone. Ed ha anche esposto i temi principali della sua candidatura: la ripresa economica e il rafforzamento del Giappone in politica estera. Abe ha promesso una ripresa economica del 3% in 5 anni con la riforma del lavoro, la lotta alla deflazione e il contrasto di uno Yen troppo forte che penalizza le esportazioni. Abe vuole anche affrontare l’annosa questione con la Cina per le isole Senkaku. Inoltre il suo partito vuole anche rafforzare l’esercito per poter affrontare eventuali attacchi esterni. L’ex governatore di Tokyo, Shintaro Ishihara, capo e fondatore del partito del Sole, vorrebbe arrivare ad un riarmo nucleare. (Fonte: Arigato)

Il Sanfrecce Hiroshima ha vinto il campionato di calcio

Pallone da calcio

Pallone da calcio

Si è concluso il campionato giapponese di calcio ed il Sanfrecce Hiroshima ha conquistato il primo posto, sconfiggendo l’Osaka per 4-1. Si tratta del primo titolo conquistato dalla società da quando il calcio è diventato uno sport professionistico in Giappone nel 1993. La squadra di Hiroshima può così partecipare al Mondiale di club, che si svolgerà dal 6 al 16 dicembre in Giappone. (Fonte: Rai Sport)

Terremoto di magnitudo 4,9 a Tokyo

Una scossa di terremoto di magnitudo 4,9 è stata registrata in Giappone alle ore 17:59 locali, con epicentro a pochi chilometri a nordest di Tokyo, nella prefettura di Chiba. Non è stato necessario far scattare l’allarme tsunami, come ha comunicato la Japan Meteorological Agency (Jma). (Fonte: Ansa)

Mercatino giapponese di Natale a Roma

Mercatino giapponese di Natale 2012

Mercatino giapponese di Natale 2012

Domenica 9 dicembre, dalle ore 10:00 alle 20:00, torna a Roma, presso il Black Out in via Casilina 713, il tradizionale appuntamento con il Mercatino Giapponese di Natale. L’ingresso è libero. Tanti gli stand che vi aspettano: Sushi bar, dolci, kimono, incenso, rosario buddista, ukiyoe, origami Art, shodo (calligrafia), zen, ceramiche d’epoca, manga, Totoro, Hello Kitty, Pokemon, cosplay, Gothic Lolita, obento goods, accessori in fimo, abiti, cd, libri, tea shop, gashapon e tanto altro.

EVENTO SPECIALE:
alle 15:00 TORNEO DI BAYBLADE

Ed ecco il menù completo del sushi bar: sushi misto (nigiri & maki), maki misto, yakitori (spiedini di pollo), yakisoba (spaghetti giapponesi), ebi fryed (fritto di gamberi), takoyaki (palline di pastella con polpo), crocchetta in Giapponese Style, zuppa di miso (con tofu e alghe wakame), dorayaki (tipico dolce giapponese che mangiava Doraemon!), daifuku-Mochi (Omochi), Taiyaki (dolce a forma di pesce), té giapponese (freddo o caldo), sakè (freddo o caldo).

Come si arriva al Black out? Il locale si trova in Via Casilina, zona Pigneto – Balzani, ed è ben visibile per mezzo dell’insegna luminosa posta all’entrata del parcheggio custodito. Dalla Stazione Termini, raggiungete la fermata TERMINI (MA-MB-FS). Qui prendete la Linea 105, direzione Grotte Celoni (16 fermate), scendete a CASILINA/BALZANI e proseguite a piedi per 50 metri fino all’arrivo.

Esce in Giappone la Pepsi che fa dimagrire

Pepsi Special

Pepsi Special

Solitamente si dice che le bevande gassate facciano ingrassare. Ma in Giappone è ora disponibile unabevanda gassata che, promettono i responsabili, fa dimagrire: la Pepsi Special. La bevanda servirebbe a bruciare i grassi (come l’ananas!). Il particolare effetto della bevanda sarebbe possibile grazie alla destrina, “una fibra solubile che riduce l’assorbimento adiposo ed aumenta il senso di sazietà“, accelerando il metabolismo. Secondo il portale Popular Science, nel 2006 una ricerca scientifica giapponese aveva dimostrato che l’assunzione di destrina, nei topi, portava ad un “ridotto assorbimento dei grassi” e ad un “abbassamento del livello di colesterolo nel sangue“. Così la Japan Health Food & Nutrition Association, l’organismo che dà pareri sulla qualità dei prodotti alimentari in Giappone, ha approvato la nuova bevanda della Pepsi. Anche se dal mondo scientifico arriva qualche dubbio, in quanto non ci sono studi che dimostrano lo stesso effetto anche sugli uomini. A questo punto bisognerebbe provarla… (Fonte: Corriere.it)

Japan Art, mostra collettiva a cura di Anna Mola

Japan Art

Japan Art

Dal 3 al 7 dicembre, presso Chie Art Gallery, in viale Premuda 27 a Milano, si svolgerà Japan Art, la mostra collettiva a cura di Anna Mola. Il Giappone, terra di fascino e misteri, terra di alberi di ciliegio e di anime, di grandi metropoli e di giardini zen; terra, infine che si è rialzata dopo un devastante tsunami produce stimoli e ispirazioni per creativi di tutto il mondo, molte dei quali qui rappresentati. Una delle parole più usate dagli artisti per descrivere i loro lavori è stata “mistero”: un’impossibilità di comprendere totalmente la cultura nipponica, che suscita curiosità e spinge ad avvicinarsi sempre più ad essa, cercando di esplorarla attraverso il proprio mezzo artistico. La vicinanza diventa fisica nel caso di B. Chrisse Harwanko, nativa americana trasferitasi  a Okinawa più di 13 anni fa, che spiega come, adattandosi ai piccoli studi giapponesi, abbia ridotto le dimensioni dei suoi dipinti, scegliendo inoltre per le sue geisha, i soggetti astratti e i suoi collages la famosa carta fabbricata a mano. Così come per Barrett Biggers, anch’egli statunitense, c’è una connessione personale ed emotiva: la moglie giapponese ha ancor più diminuito le distanze da un’arte che non gli era mai stata estranea, ammirata per la sua lunga tradizione. Nelle sue opere grafiche troviamo elementi tipici dell’immaginario riguardante il Giappone, che acquistano colori brillanti e caratteri occidentali. Non la tradizione ma la contemporaneità è oggetto della riflessione di Teruhisa Tahara, l’unico nativo giapponese in mostra. Il fotografo si concentra su oggetti caratterizzanti la capitale e molte metropoli: i cavi elettrici. Dato l’elevato rischio sismico, i fili non vengono sotterrati, ma fatti correre sui pali, creando così garbugli intricati che invadono il paesaggio urbano. Questi cavi rappresentano anche la possibilità di connessione (e quindi di relazione) tra  individui ai nostri giorni. Alla tecnologia e alla modernità del Paese nipponico si ispira un altro fotografo in esposizione: Jeroen Huisman. Olandese, riflette sulle   contraddizioni di una cultura, secondo lui, “incastrata” tra futuro e passato. I suoi Fragments, incontrati sulle strade in giro per il mondo, ricordano il Giappone attraverso la figura del cerchio, simbolo religioso e presente sulla bandiera. Immediata e tecnologica per il mezzo usato: uno smartphone, spontanea e vissuta per il punto di vista, la serie Giap-phone, realizzata da Lorenzo Lucca, rappresenta i momenti topici di un viaggio nelle isole: dai treni locali allo Shinkansen, dai noodles ai parchi. Annotando visivamente le esperienze con mente aperta, il fotografo registra le differenze, le apparenti asimmetrie di una società in cui è ospite. Contrasti e scambi culturali sono poi protagonisti delle fotografie dell’artista serba Mina Sarenac. In queste immagini, scattate durante il “Japanese Pop-Culture Festival” a Belgrado, coesistono le antichissime arti marziali e la performance di danza di stampo più occidentale, rappresentati con lo stile pulito, sobrio e rigoroso tipicamente giapponese. La performer esegue movimenti forti, precisi ma allo stesso tempo aggraziati, ricordando che delicatezza, disciplina e determinazione fanno parte, in modi diversi, di entrambe le culture. Le contraddizioni si assorbono e assumono i toni e le sfumature del sogno e della irrealtà nelle opere di Jaya Suberg e Alena Krupetskova. La prima utilizza fotografia e grafica per creare immagini “sospese”, leggere. Troviamo in esse storie di personaggi leggendari, che sembrano usciti dai film di Kurusawa, a cui tanto lei si ispira. Le sue opere raccontano di un mondo surreale, frutto di grande riflessione e suggestioni vissute, risultato di interiorità e fatti avvenuti nella realtà esterna. Lo stesso fascino orientale si ritrova nelle immagini della Krupetskova, a cui si aggiunge però un tocco di glamour. La fotografa di moda, infatti, si è concentrata sugli abiti, il make up e le acconciature, che, uniti all’atmosfera onirica, conducono la modella – e l’osservatore – in una dimensione romantica e fuori dal tempo. Anche la pittrice e illustratrice tedesca Claudia Tejeda ha ricercato nella sua arte di riprodurre l’armonia e l’aspetto meditativo appartenenti a riti e tradizioni di questo popolo. La semplicità e la calma delle zone rurali (meno conosciute) vengono personificate, attraverso collages, da musicisti silenziosi e colorati animali marini a riposo. Una riflessione quindi su zone un po’ isolate del Giappone rispetto alle sue immense metropoli, ma ricche comunque di costumi e di uno stile proprio. Infine, con le immagini di Spring in Japan di Yelena Zhavoronkova, l’osservatore è immerso nella tranquillità di un giardino zen. L’ordine e la sobrietà di questi parchi naturali, rigogliosi ma mai invadenti, ha influito profondamente sul modo di vivere della fotografa e poi sul suo stile. Tra templi, alberi secolari e specchi d’acqua, l’animo ritrova equilibrio e armonia, sensazioni che gli scatti, anche se privi di esseri umani, riescono a trasmettere. Natura, glamour, metropoli, sogno, fantasia e quotidianità: si traduce in molti modi l’ispirazione che il Paese del Sol Levante regala e che regalerà probabilmente per sempre.

Location
La Chie Art Galley nasce da un’esperienza ventennale nel campo dell’arte e dell’antiquariato europei e orientali. Dal 2009 si adopera per far conoscere al mercato milanese espressioni artistiche delle nuove generazioni unitamente a talenti già affermati. La Chie Art Gallery è uno spazio espositivo su due piani, di 60 mq totali, direttamente su strada con vetrine; si trova nel centro di Milano, a pochi passi da Piazza San Babila e Via Montenapoleone.

Curatrice della mostra
Anna Mola, critica e curatrice indipendente, insegnante di storia della fotografia. Realizza e partecipa a progetti inerenti la fotografia e collabora con riviste di settore nazionali e internazionali.

Info
JapanArt
dal 3 al 7 dicembre 2012
vernissage il 4 dicembre ore 18.30
orari di apertura: 11.30-18.30
Chie Art Gallery, viale Premuda 27, 20129 Milano

Nobushige Akiyama. Leggerezza/Resistenza/Dimensione: mostra a Roma

Mostra su Nobushige Akiyama

Mostra su Nobushige Akiyama

Dal 4 al 20 dicembre si svolgerà a Roma la mostra “Nobushige Akiyama. Leggerezza/Resistenza/Dimensione“, a cura di Emanuele Rinaldo Meschini, con il patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura e della Fondazione Italia Giappone e con la collaborazione di Doozo, Art book & Sushi. L’inaugurazione ci sarà martedì 4 dicembre alle ore 18:00. La mostra Leggerezza/Resistenza/Dimensione vuole testimoniare il rapporto tra la cultura figurativa internazionale e la cultura giapponese attraverso l’opera di Nobushige Akiyama, perfetto esempio di ibridazione culturale. Le opere in carta dell’artista giapponese si inseriscono perfettamente nella ricerca attuale dell’arte contemporanea, senza però sacrificare ad essa tradizione e cultura nazionale. La poetica di Akiyama si presenta, infatti, come il giusto ago tra le ragioni di una ricerca contemporanea globalizzata e quelle di una tradizione secolare localizzata. L’artista giapponese utilizza la carta declinandola attraverso quelle che sono le direttive principali della scultura, come resistenza e dimensione, aggiungendo allo stesso tempo l’elemento della leggerezza tipico della carta. Attraverso la tradizionale carta Washi, Akiyama analizza lo spazio circostante creando un’installazione site-specific basata sull’ossimoro della scultura leggera. L’intero ambiente, pertanto, sarà investigato da questa carta scultorea, allegoria di una cultura stratificata e leggera, nel senso di riscrivibile e reinterpretabile.

Nobushige Akiyama (Yokohama 1961) laureatosi all’Università d’Arte e Design di Tokyo, corso di scultura, nel 1985, si trasferisce in Italia dove si iscrive al corso di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Roma. A partire dal 1997 inizia ad esporre in Italia, Giappone ed India, partecipando ad importanti progetti di arte collettiva. Nel 2000 in Giappone partecipa al Tokoname Simposio e a Bologna alla mostra Carta e Arte Contemporanea – Energia delle carte realizzata all’Accademia di Belle Arti. A Roma espone nella Chiesa degli artisti con la mostra Disegnare il Vangelo nel Terzo Millennio e, sempre nella capitale, Venite Adoremus (2004) e nel Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari Il pianeta carta nel Terzo Millennio (2001). Di recente ha esordito come scenografo nell’opera teatrale AOI presso il teatro Agorà di Roma, in cui, per l’occasione, con la sola carta giapponese da lui realizzata, ha composto tappeti, lampade e accessori per la cerimonia del the.

Nobushige Akiyama. Leggerezza/ Resistenza/ Dimensione
a cura di Emanuele Rinaldo Meschini
4 – 20 dicembre 2012 (dal martedì al sabato ore 16 – 19)
Centro di Documentazione della Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro
via Paolo Emilio 28 – 00192 Roma

La seconda fase del giapponismo: complessità e vastità dell’influsso giapponese sull’arte europea

Giapponese

Giapponese

A Bologna, il 1° dicembre 2012, dalle ore 14:30 alle 17:30, si svolgerà il laboratorio di lettura e interpretazione estetica condotto da Giovanni Peternolli “La seconda fase del giapponismo: complessità e vastità dell’influsso giapponese sull’arte europea“. Dagli anni ‘80 dell’Ottocento all’inizio del Novecento l’influsso dell’arte giapponese riguarda ormai tutti i campi della produzione delle belle arti e delle arti applicate, estendendosi fino ai paesi del Nord Europa quali la Danimarca e la Svezia, e agli Stati Uniti. Movimenti quali la Secessione viennese, il Cloisonnisme, l’Art Nouveau non possono essere compresi a fondo senza considerare il debito da loro contratto nei confronti dell’arte e dell’estetica giapponesi. Il numero dei partecipanti ammessi è di massimo 15 persone. È necessaria la prenotazione. Quota di partecipazione: € 30,00

Luogo: Centro Studi d’Arte Estremo Orientale, via S. Maria Maggiore, 1/d.
Info: telefono 051/381694 o email: info@nipponica.it

Maggiori informazioni sull’evento

Tutti a bagno nel vino in Giappone

Terme al vino

Terme al vino

Si è ripetuto anche quest’anno l’appuntamento giapponese con il bagno nel vino. Per inaugurare la stagione del vino novello e celebrare la nuova annata del Beaujolais Nouveau i giapponesi si sono ritrovati a fare il bagno in una piscina piena del famoso vino francese e a degustare il vino stesso. Pare inoltre che il vino serva a mantenere la morbidezza e l’elasticità della pelle. Quindi si può unire l’utile al dilettevole. (Fonte: Corriere.it)

Morta una famiglia di 5 persone, forse è suicidio

Una famiglia di cinque persone è stata trovata morta in un furgoncino a Fujinomiya, nella prefettura di Shizuoka. Si tratta di una coppia con 3 bambini tra i 5 ed i 10 anno. Probabilmente la morte è stata causata da monossido di carbonio. Per questo la polizia pensa che si tratti di un suicidio collettivo. Pare anche che sia stato trovato un messaggio. (Fonte: Agi)