“Fires on the Plain” all’Istituto Giapponese di Cultura

Fires on the Plain

Fires on the Plain

Questa sera, alle ore 19:00, nell’ambito della rassegna “Il Cinema Giapponese legge i classici“, presso l’Istituto Giapponese di Cultura, in via Antonio Gramsci 74 a Roma, sarà proiettato, ad ingresso libero, il film “Fires on the Plain” (Nobi) di Kon Ichikawa. Crudo film di guerra, ambientato sull’isola di Leyte nelle Filippine durante l’inverno del 1945, quando le Forze Alleate costrinsero alla resa l’esercito Imperiale Giapponese che, privo di armi e munizioni, fu comunque esortato a battersi fino alla fine. Gli orrori della guerra, la disperazione, gli episodi di cannibalismo sono raccontati attraverso la disperata lotta per la sopravvivenza del soldato Tamura che, sebbene provato fino allo stremo dalla malattia e dalla fame, tenta coraggiosamente di mantenere integra l’anima, resistendo alla dura legge della giungla. Nel 1960 la rivista Kinema Junpo attribuì al film il premio per la migliore sceneggiatura e per il miglior attore protagonista, riconoscimento che andò a Eiji Funakoshi per il ruolo di Tamura, interpretato con eccezionale espressività. Il film conquistò anche la Vela d’Oro (attuale Pardo d’Oro) al Locarno International Film Festival nel 1961.

Shohei OOKA (1909-1988)
Tra gli esponenti della “prima generazione” di scrittori del dopoguerra che diedero vita a una vigorosa rinascita dell’attività letteraria dopo l’esperienza bellica, Shohei Ooka fu uno studioso di letteratura francese, in particolare di Stendhal. Nel 1944 fu chiamato a combattere nelle Filippine dove fu fatto prigioniero l’anno successivo. Rientrò in patria solo nel 1948 e diede alle stampe il suo primo romanzo Diario di un prigioniero. Due anni dopo, nel 1950, pubblicò una trasposizione de Il rosso e il nero di Stendhal,  dal titolo Musashino fujin (La signora della pianura di Musashi). Nobi (lett. Fuochi nella pianura), scritto nel 1951, è considerato il suo capolavoro.

Scialuppe di salvataggio nei palazzi giapponesi per salvarsi dallo tsunami

Il Transport Bureau dell’isola di Shikoku vuole realizzare un progetto per installare scialuppe di salvataggio nei palazzi, che possono essere utilizzate in caso di tsunami. Le scialuppe saranno lunghe circa 5 metri e verranno costruite in fibra di vetro con inserti di plastica. Il progetto prevede l’installazione di queste scialuppe in tutti gli edifici pubblici delle zone costiere, nelle scuole e negli ospedali. Ogni scialuppa potrà ospitare da 20 a 50 persone. Questa la spiegazione di un funzionario del Transport Bureau all’Agenzia di Stampa cinese Xinhua: “Vogliamo realizzare una barca che possa accogliere gli sfollati anche per un paio di giorni, fornita di coperte, cibo, toilette e tutte le attrezzature necessarie per il primo soccorso”. (Fonte: Atlasweb.it)

Shinya Tsukamoto sarà premiato all’Asian Film Festival

Shinya Tsukamoto

Shinya Tsukamoto

La retrospettiva della X edizione dell’Asian Film Festival di Reggio Emilia, organizzato da Cineforum Robert Bresson e Fondazione Palazzo Magnani, è dedicata a Shinya Tsukamoto, uno dei più importanti registi giapponesi contemporanei, che sarà omaggiato anche con un Premio alla carriera. Autore di numerosi capolavori – dalla frenesia iconoclasta degli esordi ai più raffinati e complessi affondi del presente – Tsukamoto esplora con acume e coraggio il rapporto corpo-tecnologia, come nella trilogia di Tetsuo, le profondità della psiche umana, come in Vital e Gemini, l’erotismo conturbante, come in A Snake of June, o il concetto stesso di realtà, come nei due Nightmare Detective. Alla presenza del regista, sarà presentato al pubblico anche l’ultimo intenso film Kotoko. Molto amato in Italia – è infatti stato premiato alla Mostra del Cinema di Venezia sia nel 2001 che nel 2011 – Tsukamoto concentra la sua attenzione ossessiva sul rapporto tra umano e artificiale, sulle compenetrazioni tra sogno e realtà, sui cortocircuiti tra pensieri e azioni, indagando senza ipocrisie nelle più allucinanti fobie della modernità. Tutti i film di Tsukamoto dividono profondamente il pubblico, ricostruendo un  percorso altamente personale nella psiche e nella corporeità dell’uomo che ricorda la forza visionaria di David Lynch e la coerenza straniante di David Cronenberg. Le sue prime opere, in particolare Tetsuo e Tetsuo II, sono state talmente apprezzate da diventare ormai stilemi classici del cinema cyberpunk. I suoi film più recenti, da Vital al recentissimo Kotoko, trascendono qualsiasi limite di genere e si pongono come riflessioni innovative e iconoclaste sulla realtà, il sogno, l’essenza più intima e nascosta degli esseri umani. Spesso attore nei suoi film, si è rifatto al teatro giapponese nelle sue innovative intuizioni nell’uso del sonoro e delle gestualità dei suoi attori. Le sue capacità attoriali, apprezzate da vari registi giapponesi, lo hanno portato a lavorare, tra gli altri, con Takashi Miike e Takashi Shimizu.

Reggio Emilia omaggia con questo premio un autore innovativo, grande indagatore della parte oscura dello sviluppo tecnologico moderno, non a caso figlio della cultura giapponese. Il tema farà da filo conduttore a tutto l’Asian Film Festival 10, che presenterà oltre quaranta pellicole provenienti dall’estremo oriente, in una stimolante panoramica da cinematografie sempre più importanti come Giappone, Cina, Corea del Sud, Taiwan, Thailandia, Hong Kong, Singapore, Vietnam e Malesia. Non mancheranno incontri e appuntamenti collaterali per approfondire la conoscenza dei diversi paesi.

Japan in a day: il progetto di Fuji Tv e Ridley Scott per ricordare la tragedia giapponese

Fuji Television e Ridley Scott collaboreranno per realizzare il progetto “Japan in a day”, per “registrare e condividere un singolo giorno della vita del Giappone”. Il progetto, che si ispira a “La Vita in un giorno” di Kevin Macdonald, è dedicato a tutte le vittime della tragedia che ha colpito il Giappone l’11 marzo 2011 e a tutti coloro che ancora stanno soffrendo a causa del terremoto e dello tsunami. (Fonte: Ansa)

Raggi Fotonici & Friends in concerto a Roma Comics

Gente di Cartoonia

Gente di Cartoonia

Torna Sabato 3 Marzo alle ore 17.30 circa, all’interno del festival Roma Comics, presso il Palalottomatica di Roma, l’ormai consueto “Raggi Fotonici & Friends“. Anche quest’anno, grazie alla collaborazione con l’Associazione Culturale Gente di Cartoonia, Roma Comics ospiterà un concerto della cartoon band più famosa d’Italia, impreziosito dalla partecipazione straordinaria di alcuni celebri doppiatori, disegnatori e cantanti di sigle di cartoni animati. Durante il concerto i Raggi Fotonici suoneranno i loro più grandi e recenti successi, da Scooby Doo a Hello Kitty, mentre spetterà ai numerosi ospiti ricordare musicalmente i cartoni animati storici, con duetti ed inedite performance canore. I Raggi Fotonici sono autori e interpreti originali di molte delle sigle dei cartoni animati trasmessi negli ultimi anni da RAI, Mediaset, Sky ed hanno scritto inoltre sigle e musiche per numerosi programmi tv nazionali e noti spot televisivi. Tra gli ospiti di questo originalissimo live dei Raggi Fotonici, che per il secondo anno sarà colonna sonora del festival Roma Comics, ci saranno artisti come Sabrina Scotti (cantante della sigla de Il Mago Pancione), Franco Martin (cantante di sigle come Bryger o Daikengo), Maura Cenciarelli (doppiatrice per Griffin, Simpson e Streghe ma anche cantante, con il coro de “I Nostri Figli“, delle sigle di Belle e Sebastien o dell’Ape Magà), Passepartout (storico vignettista satirico) e molti altri protagonisti direttamente dal mondo dei cartoons!

Concerto di solidarietà a Roma per il Giappone, ricordando le vittime dello tsunami

Sabato 10 marzo, presso l’oratorio del Caravita a Roma, si svolgerà un concerto di solidarietà per ricordare le vittime dello tsunami in Giappone. L’evento è stato organizzato dalla Comunità cattolica giapponese in collaborazione con l’Associazione Musica e Natura e la Fondazione Italia-Giappone. Così la Fondazione Italia-Giappone descrive la situazione attuale in Giappone: “A un anno dalla catastrofe la situazione è ancora grave. La vita è ricominciata, ma lo sgombero delle macerie non è ultimato e la centrale di Fukushima è ancora una minaccia per gli abitanti della zona“. Il concerto vuole essere “un messaggio di fratellanza, di solidarietà e di condivisione con i giapponesi così duramente colpiti, con coloro che abitano in Italia e con gli amici italiani“. Il concerto sarà introdotto da padre Yuji Sugawara, professore dell’Università Pontificia Gregoriana e responsabile della Comunità cattolica giapponese di Roma. Durante la serata saranno raccolti fondi per finanziare dei progetti di sostegno nell’area di Sendai. (Fonte: Agi)

Uomini Meccanici fra Petali di Ciliegio a Roma

Robotica giapponese

Robotica giapponese

L’Associazione Culturale “Gente di Cartoonia“, in collaborazione con Roma kokoro, Technotown e Zètema Progetto Cultura, presenta: “Uomini Meccanici fra Petali di Ciliegio – Dalle karakuri ningyo ad Asimo: Storia di un Ingegno Straordinario”. L’evento, che si svolgerà all’interno di Technotown – Ludoteca a Villa Torlonia, ingresso di via Spallanzani 1a a Roma, mira a presentare lo straordinario, e per certi versi unico, sviluppo della scienza robotica nel Paese del Sol Levante, analizzandolo da un punto di vista storico, sociologico e scientifico. Uno sviluppo unico perché affonda le radici nella tradizione filosofica dello shintoismo e del buddismo, due religioni che rispettivamente contemplano o ammettono la presenza spirituale in ogni elemento naturale, estendendola anche agli oggetti creati dall’uomo. Da qui una visione dell’automa diversa da quella di stampo occidentale: non presenza potenzialmente offensiva e ribelle al suo creatore, ma “essere” pienamente partecipe della vita umana. L’automa è infatti una creatura meccanica che non mira a sostituire l’uomo, bensì a coadiuvarlo nelle sue attività. Nella visione romantica di ogni scienziato, il robot un giorno svilupperà un proprio libero arbitrio, interagendo con il mondo esterno. Le applicazioni pratiche della robotica al giorno d’oggi sono molteplici, non solo in Giappone: industria, medicina, assistenza, lavori domestici, intrattenimento. In futuro, modelli sempre più perfetti e in tutto e per tutto simili all’uomo saranno in grado di compiere le attività più svariate, e in totale autonomia. Saranno illustrate le tappe fondamentali dello sviluppo della robotica e dell’automazione in Giappone. Dalla leggenda del primo automa, creato dal principe Kaya nel IX secolo, alle affascinanti e complesse bambole karakuri dell’epoca Tokugawa. E poi avanti nel tempo, fino ai nostri giorni, alla scoperta dei robot umanoidi, ASIMO in primis. E ancora, degli actroidi e dei geminoidi, creature meccaniche dalle sorprendenti sembianze umane. Il quadro sarà completato da uno spaccato sulla letteratura di genere fantascientifico: manga, film e serie animate, per indagare la psiche profonda del popolo giapponese, alla ricerca dei motivi che hanno condotto a una costante rappresentazione dell’essere umano rapportato alla macchina, o fuso con essa, come nel caso estremo del cyborg. Il programma prevede anche un momento di apprendimento per i più piccoli, che potranno divertirsi scoprendo le incredibili abilità dei più moderni robot giapponesi e non solo.
Ecco il programma completo dell’evento:
Primo giorno. Sabato 3 marzo 2012
Ore 16:30 Presentazione evento. Conferenza “Automi e robot in Giappone: passato, presente e futuro” (relatore: Gennaro Cutillo)
Ore 17:30 Conferenza “Il nostro amico Asimo. La robotica spiegata agli adulti e ai bambini” (relatore: Manuela Carastro, Zètema Progetto Cultura).
Secondo giorno. Domenica 4 marzo 2012
Ore 16:30 Conferenza “Cyborg e robot nell’immaginario fantastico degli anime e dei manga” (relatori: Fabio Bartoli, Gennaro Cutillo)
Ingresso gratuito (solo per le attività in programma), prenotazione obbligatoria allo 060608 (fino ad esaurimento posti). Il biglietto omaggio non comprende l’ingresso a Technotown.

Elpida Memory: avviata la bancarotta

Elpida Memory, il più grande produttore di microchip del Giappone, ha iniziato la procedura di bancarotta. L’azienda ha 5 miliardi e mezzo di debiti, che, secondo il presidente Yukio Sakamoto, sono stati causati da fattori esterni particolarmente sfavorevoli, come il crollo dei prezzi dei semiconduttori e lo yen forte che inciso sulle esportazioni. A tutto ciò si aggiungono anche le alluvioni in Thailandia, dove si trovano le fabbriche, che hanno fatto alzare i costi. E così l’azienda non riesce più ad andare avanti e non ha altra soluzione che dichiarare il fallimento. (Fonte: TMNews)

Avere un animale domestico migliora la salute

Cane e gatto

Cane e gatto

Secondo un recente studio dei ricercatori  della Kitasato University di Kanagawa avere un animale domestico in casa migliora le condizioni del cuore. I risultati dello studio sono stati pubblicati recentemente sull’American Journal of Cardiology. Pare che le persone affette da malattie croniche, che possiedono un animale domestico, abbiano un cuore più sano rispetto a chi non ha animali. Sono stati analizzati 191 pazienti, di età compresa tra i 60 e gli 80 anni, che soffrono di problemi di diabete, ipertensione o colesterolo. Il cuore di chi ha un animale domestico ha risposto meglio alle esigenze quotidiane. Queste le parole di Naoko Aiba, il ricercatore che ha guidato lo studio: “Tra i pazienti con malattia coronarica, i proprietari di animali sopravvivono un anno di più rispetto alle persone che non hanno un animale domestico”. (Fonte: In-dies.info)

Terremoto di magnitudo 5,6 alle isole Ryukyu

Nelle isole Ryukyu è stato registrato un terremoto di magnitudo 5,6 sulla scala Richter. Al momento non si segnalano danni a cose e persone e non è stato lanciato nessun allarme tsunami. La scossa è stata registrata alle 4:31 di martedì mattina ad 83 chilometri a sud-ovest della città di Naha. (Fonte: TMNews)

Mostra giapponese a Palazzo Pitti

Bandiera del Giappone

Bandiera del Giappone

Al complesso di Palazzo Pitti di Firenze, dal 3 aprile al 1° luglio, si svolgerà la mostra “Giappone – Terra di incanti”, un “trittico di esposizioni” dedicate a diversi momenti della civiltà giapponese e al rapporto dell’Italia con il Paese del Sol Levante. Al Museo degli Argenti saranno esposte opere sui fasti del Giappone antico, nella Sala Bianca si potranno ammirare le creazioni del design giapponese contemporaneo e nella Galleria d’Arte Moderna saranno esposte opere sul fenomeno del “Giapponismo” nella pittura europea tra l’Ottocento ed il Novecento. La mostra è ideata e coordinata da Maria Sframeli. (Fonte: Repubblica)

Will one year ago, one year after: mostra fotografica a Roma

Dal 1° al 14 marzo, presso l’Istituto Giapponese di Cultura, in via A. Gramsci 74 a Roma, si svolgerà la mostra fotografica “WILL one year ago, one year after“, organizzata in collaborazione con l’Ambasciata del Giappone in Italia. 11/3/2011: sisma e tsunami di inusitata violenza si abbattono sulla regione del Tohoku in Giappone. La via della ricostruzione è intrapresa da subito, per iniziativa locale e nazionale, e grazie all’intervento tempestivo della comunità internazionale, cui il popolo giapponese tributa profonda riconoscenza. A un anno di distanza, la mostra, al di là di facili retoriche e strumentalizzazioni del dolore, propone immagini dell’ineluttabilità dei fenomeni naturali, della reazione umana, e della sopravvivenza comunque e nonostante, grazie al dono prezioso dei legami, kizuna in giapponese, termine che oggi , nel Giappone della ricostruzione, si erge a simbolo della vicenda. Che si tratti di legami di sangue, di amicizia, di uomo e terra, interpersonali, o internazionali poco importa: l’unione fa notoriamente la forza, in questi casi quella necessaria per risollevare il Tohoku dalla devastazione. In mostra le immagini più eclatanti delle prime fasi, e quelle meno conosciute ma altrettanto, se non maggiormente, significative: la gente, il territorio, le attività di recupero, i volontari stranieri e il sostegno dei locali, e il contributo di tutti alla ricostruzione, insieme.

“La moglie di Villon” all’Istituto Giapponese di Cultura

La moglie di Villon

La moglie di Villon

Questa sera, alle ore 19:00, nell’ambito della rassegna “Il Cinema Giapponese legge i classici“, presso l’Istituto Giapponese di Cultura, in via Antonio Gramsci 74 a Roma, sarà proiettato, ad ingresso libero, il film “La moglie di Villon” (Viyon no tsuma) di Kichitaro Negishi. Melodramma tratto da un romanzo dello scrittore Osamu Dazai, scritto nel 1947. Ambientato a Tokyo nel periodo post-bellico, è la storia della sofferta relazione tra Sachi e suo marito, Joji Otani (interpretato dal famoso attore Tadanobu Asano), un romanziere autolesionista, infedele e con il vizio dell’alcool. Una notte Otani ruba 5.000 yen dalla cassa del bar in cui è solito recarsi a bere; i padroni del locale lo inseguono fino alla porta di casa, minacciandolo di rivolgersi alla polizia in caso di mancata restituzione. Otani reagisce con violenza ma a calmare gli animi interviene Sachi, la quale – per evitare ulteriori problemi – propone
all’anziana coppia di lavorare nel bar fino a che i debiti del marito nei loro confronti non siano completamente estinti. Sachi viene rappresentata come una donna forte e positiva, capace di amare in modo profondo l’uomo che le provoca tanti dispiaceri, con una logica che trascende il comune sentire. Al contrario Otani incarna la figura di un uomo debole, prigioniero del vizio, incapace finanche di gestire quella celebrità che lo rende così affascinante agli occhi delle donne. Con questo film Negishi ha vinto il Premio come miglior regista alla 33esima edizione del Montreal Interpreti World Film Festival.

Osamu DAZAI (1909-1948)
Vero nome Shuji Tsushima, esordì alla scrittura nel 1933 con un breve racconto dal titolo Ressha (Treno) redatto in prima persona con stile autobiografico, una caratteristica costante nella sua produzione letteraria, indicata con il termine Shishôsetsu (romanzo dell’io). Dazai è lo scrittore che più esplicitamente riflette il senso di perdita e confusione che seguì la devastante esperienza della Seconda Guerra Mondiale; la critica lo ha inserito nella corrente Burai-ha (scuola decadente), nella quale confluirono giovani delusi e insoddisfatti che si rifugiarono in una vita dissoluta spesso culminante nell’esperienza del suicidio. La sua fama raggiunse l’apice proprio nel periodo post-bellico con i romanzi Viyon no tsuma (La moglie di Villon, 1947), Shayo (Il sole si spegne, 1947) e il semiautobiografico Ningen shikkaku (Lo squalificato, 1948).

Ochacaffè intervista la cantante Eriko

Eriko

Eriko

L’Associazione Italia-Giappone Ochacaffè ha intervistato la cantante giapponese Eriko in occasione della sua confermata partecipazione a festival quali Roma Comic, Japan Matsuri in Svizzera e Comicon a Napoli. E pubblichiamo volentieri questa interessante intervista.

Oggi  abbiamo come ospite Eriko, spesso invitata a convention di cosplay e manga in tutta Italia, scopriamo insieme perché!

Web: Ciao Eriko, siamo felici di averti come ospite di questo sito. Vuoi presentarti ai nostri lettori?
Eriko: In Italia mi conoscono perché spesso sono presente a fiere e festival di anime e manga, dove porto con Ochacaffè gli spettacoli di karaoke; a volte, in festival più tradizionali, faccio l’indossatrice di kimono. Oltre a questo, studio canto lirico al conservatorio di Padova, e insegno la lingua giapponese con l’Istituto Il Mulino. Ma la mia passione è aiutare l’associazione Ochacaffè a far conoscere la cultura giapponese in Italia, soprattutto la musica.

Web: Possiamo approfondire questo argomento, cioè il rapporto di Eriko con la musica?
Eriko: Ochacaffè partecipa praticamente ogni mese a qualche festival del fumetto o quelli di cultura giapponese, non solo in Italia, e ci siamo accorti che agli europei piace molto cantare il karaoke in lingua giapponese. Tra i pezzi preferiti ci sono sicuramente sigle di anime famosi, ma anche i classici di J-Rock e J-Pop. In Giappone ho lavorato come modella per la TV della mia citta’, e ho fatto alcune pubblicità, sfilate di moda o di abiti tradizionali, concerti di musica tradizionale?

Web: E concerti di musica pop?
Eriko: Ho cantato per un anno in un gruppo di cover di anime, i Pegasus Fantasy. Cantavo in cosplay, e mi divertivo molto ma ora ho deciso di cambiare genere e stile, per cui stiamo provando con DJ Shiru a scrivere delle nostre canzoni, o almeno a fare delle cover molto personalizzate, ma questi sono progetti molto a lungo termine. Con DJ Shiru è facile lavorare perché ha tante idee e conosce il pubblico italiano, ed è bello vedere quanto spesso ci troviamo d’accordo su cosa fare. Per il pubblico canto quando presento il karaoke, anche se per me che ho studiato canto lirico fare musica pop non è affatto facile!

Web: Cosa pensi del cosplay?
Eriko: E’ divertente, lo faccio quando vado alle fiere e mi piace diventare un’altra persona. A Nagasaki, la mia città, è impossibile vedere cosplayer in giro per le strade, si fa cosplay solo dentro alle fiere per cui mi sono stupita in Italia quando intere città, come Lucca, sono invase da persone vestite da cartoni animati. Bello!

Web: Cosa ti piace e cosa non ti piace della’Italia?
Eriko: Mi piace il cibo, e la simpatia e spontaneità delle persone. Purtroppo ci sono anche lati negativi: ad esempio quando si aspettano ore all’ufficio postale, o quando voglio comprare qualcosa e il supermercato è chiuso perché è la pausa pranzo, o perché è domenica, o perché è sera tardi?

Web: Beh, tutti difetti che anche noi conosciamo molto bene?? speriamo però che le cose negative non siano tante da farti scappare dall’Italia! Se tornassi in Giappone per lavorare in TV sarebbe per noi una grande perdita!
Eriko: Per un po’ rimarrò sicuramente in Europa, abbiamo molti progetti su cui stiamo lavorando con DJ Shiru e altri artisti?? Già nel 2012 andremo in Svizzera e Francia, con Ochacaffè, per portare degli spettacoli artistici/musicali. Naturalmente avendo base in Italia continuerete a vederci anche qui, con show e performance musicali nei più bei festival della penisola, abbiamo già confermato Roma Comics, il Comicon a Napoli e il Festival del Fumetto di Novegro.

Web: Altri programmi?
Eriko: Mi piacerebbe aprire un blog personale, in cui racconto un po’della mia vita di giapponese in Italia, magari parlando anche di musica e di quello che vedo ai festival e spettacoli a cui partecipo, magari caricare un po’ di foto… appena ne ho il tempo farò anche questo!

Web: Ultima domanda, per concludere: quali sono i tuoi anime e manga preferiti?
Eriko: “Kodomo no omocha“, che in Italia si chiama Rossana. Lo vedevo fin da quando ero bambina, e mi immaginavo diventare un’artista famosa come lei… mi ha proprio ispirato!

Web: Beh, ti auguriamo allora di diventare proprio come lei, e di avere tanto successo!