Provincia di Miyagi a Roma
Nel 1615 un’ambasceria proveniente dal Giappone sbarcò a Civitavecchia e fu ricevuta a Roma da papa Paolo V Borghese con grandi onori. Era la prima volta che il popolo dell’estremo Oriente giungeva in Europa per intrecciare rapporti diplomatici con le potenze di allora. Promotore dell’iniziativa fu Date Masamune, signore di Sendai, città capoluogo della popolosa Provincia di Miyagi, nota purtroppo alla cronaca recente per il disastroso terremoto seguito dal maremoto. Il decennale rapporto di gemellaggio tra la Provincia di Miyagi e la Provincia di Roma è stato rinverdito la mattina del 9 novembre scorso a Palazzo Valentini, dove il Consigliere provinciale Ugo Onorati, presidente della commissione bilancio, ha ricevuto la delegazione nipponica insieme al Dottor Gian Paolo Manzella. Alla testa della rappresentanza giapponese c’era Junkyu Muto, ambasciatore onorario della Provincia di Miyagi e artista di fama internazionale, seguito da Takahashi Masamichi, presidente del Club “Roma-Miyagi”, l’associazione che cura gli scambi economici e culturali tra i nostri due popoli. Poi ancora, le signore aderenti al Club: Fumi Asahina, Akemi Asada, Chie Sakurai, Yoko Yamazaki con il loro direttore Kenro Chiba, noto per essere stato a capo della nazionale di canottaggio nelle Olimpiadi di Roma, le cui gare si svolsero nel 1960 sul lago di Castel Gandolfo. La delegazione, dopo aver consegnato una lettera del presidente della Provincia di Miyagi al presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ha avanzato concrete proposte di collaborazione sul piano istituzionale, culturale, commerciale. Ma soprattutto, come afferma Onorati “si è inteso gettare le basi per avviare le celebrazioni per il quarto centenario della prima delegazione giapponese a Roma, alle quali parteciperanno le massime istituzioni del Giappone e della Repubblica Italiana, oltre allo Stato Città del Vaticano e agli enti locali interessati all’avvenimento”. La delegazione, dopo aver visitato Roma, è ripartita il giorno 11 novembre alla volta di Miyagi. Nell’anno 2000, per ricordare quell’evento storico del 1615, che sembra aver dato inizio alla globalizzazione del mondo di oggi, la città di Sendai inviò a papa Giovanni Paolo II un’ambasceria con una scultura in dono, opera dell’artista giapponese Junkyu Muto, recentemente incaricato di realizzare un’opera da collocare sul luogo di Ground Zero a New York. La statua in marmo arabescato (Il cerchio del vento) rappresentava la volontà di pace e di amicizia fra il Giappone e il mondo occidentale.
Per la prima volta dal disastro dello scorso mese di marzo, un gruppo di giornalisti ha potuto visitare la centrale nucleare di Fukushima. Finora l’ingresso era stato vietato a causa degli alti livelli di radioattività. I giornalisti, protetti da tute e maschere antiradiazioni, sono stati accompagnati da Goshi Hosono, sottosegretario del governo incaricato delle operazioni di bonifica. Le autorità giapponesi pensano di riuscire a mettere un sigillo totale ai reattori danneggiati entro la fine dell’anno. (Fonte: TMNews)
Hostess da ascensore
Si è concluso il secondo giorno a Tokyo. E già sono piena di immagini sulla vita di Tokyo e dei giapponesi che mi hanno colpita. Immagini semplici di vita quotidiana. Piccoli sorrisi strappati ad un bambino. Cose che mi hanno fatto modificare le impressioni del primo giorno (impressioni sbagliate, causate probabilmente dal fatto che ero stravolta per il viaggio). Piccole cose che mi stanno facendo amare questa meravigliosa città. Qualcuna di queste immagini? In una stazione della metropolitana, una bambina mi ha fatto l’inchino. Forse voleva salutarmi… Quando si deve uscire dalla stazione, dopo aver preso la metro o un treno, si deve infilare il biglietto in una macchinetta (così è sicuro che devi pagarlo, il biglietto!). Sulle scale mobili stanno tutti in fila per uno, allineati a sinistra, così chi ha fretta può passare senza problemi a destra e senza dover chiedere permesso. Sulle scale ci sono le frecce, perché una parte si deve usare per scendere ed una per salire. In treno o in metro i giapponesi o dormono o mandano sms (rigorosamente senza suoneria per non disturbare!). In una stazione c’era una giapponese, una sorta di hostess, che stava davanti agli ascensori, andando da uno all’altro per dare il buongiorno a chi lo prendeva. In metro ci sono i segni per terra per indicare alla gente dove si fermerà il convoglio e dove si apriranno le porte (che precisione!). Stanno tutti in fila per salire e quando si apre la metro, si mettono di lato per non intralciare chi deve scendere e solo dopo salgono. Ed alla fine del secondo giorno, nel bagno del ristorante dove abbiamo cenato, c’era una bimba di un paio di anni che, come mi ha vista, mi ha fatto un sorriso enorme. Che amore!
Il governo giapponese ha approvato lo stanziamento di 900 miliardi di yen da destinare alla Tepco, l’azienda che gestisce la centrale nucleare di Fukushima. Gli aiuti pubblici serviranno per finanziare parte degli indennizzi alle vittime. (Fonte: TMNews)
Riso al curry
Quando ero in vacanza in Giappone ho mangiato spesso il riso al curry.
Un piatto unico molto sostanzioso che unisce i carboidrati del riso alle proteine della carne e alle vitamine delle verdure.
Qualche settimana fa abbiamo provato a ricreare a casa questo piatto gustato così tante volte. Ed il risultato è stato spettacolare. Ottimo.
Proprio il sapore del riso al curry che mangiavo in Giappone.
Se anche voi volete prepararlo, vi occorrono i seguenti ingredienti (le dosi sono per circa 4 persone):
1 cipolla
2 patate a dadini
2 carote a rondelle
2 funghi freschi a pezzi
2 cucchiai di curry
400 gr di spezzatino
1 dado di carne
1 spicchio d’aglio
400 gr di riso gohan.
Prima di tutto vi conviene mettere a cuocere il riso al vapore, o riso gohan. Per prepararlo, dovrete prima sciacquare il riso finché l’acqua non sarà diventata limpida. Poi lo mettete in un pentolino, aggiungendo l’acqua in modo da coprirlo. E lo mettete sul fuoco: fate attenzione a non aprire il pentolino. Il riso deve cuocere da solo. Nel frattempo preparate lo spezzatino, soffriggendo la cipolla e l’aglio. Quando si saranno dorati, aggiungete le patate, le carote, la carne ed i funghi. E fate rosolare il tutto. Aggiungete l’acqua, il dado ed il curry. Noi abbiamo cucinato la carne con la pentola a pressione (in questo modo basterà mezz’ora), altrimenti dovrete cuocerlo almeno il doppio del tempo. Quando la carne sarà cotta, se c’è ancora molto liquido, fate andare a fuoco lento ancora per qualche minuto, in modo da far restringere un po’ il tutto. Al momento di impiattare, mettete da un lato il riso e dall’altro la carne. E buon appetito.
L’imperatore Akihito sta meglio. Ricoverato dalla scorsa domenica per una bronchite, l’imperatore sta reagendo bene alle cure. La febbre è scesa e gli altri sintomi sono in fase di remissione. Se il recupero continuerà in questo modo, l’imperatore potrà uscire dall’ospedale entro pochi giorni. (Fonte: Adnkronos)
Tokyo
Il governo di Tokyo sta pensando di costruire una città parallela alla capitale, dotata di tutti i servizi, che dovrebbe servire come una sorta di “backup” in caso di emergenza. Il progetto, che si chiama Irtbbc (Integrated Resort, Tourism, Business and Backup City), prevede la costruzione di una città in grado di ospitare 50.000 abitanti e 200.000 lavoratori. Nella Tokyo 2, che dovrebbe essere costruita a circa 500 chilometri dalla capitale, ci saranno uffici, ristoranti, ospedali e casinò. Hajime Ishii, membro del Partito democratico giapponese, ha così spiegato l’idea del progetto: “L’idea è quella di poter avere un backup, una sorta di batteria di ricambio grazie alla quale vengono assicurate le funzioni della nazione“. La città dovrebbe sorgere su un’area di 500 ettari nei pressi del vecchio aeroporto di Itami. In caso di disastro, il Parlamento ed i ministeri sarebbero subito trasferiti per garantire la continuità dei servizi. Il 90% delle spese per la costruzione della Tokyo bis dovrebbe essere coperto da finanziatori privati. Non si sa però cosa accadrebbe ai restanti 13 milioni di abitanti di Tokyo, in caso di apocalisse. (Fonte: Corriere.it)
Domenica 13 novembre 2011, dalle ore 10.00 alle 20.00, torna il Mercatino Giapponese al Black out di Roma, in Via Casilina 713. L’ingresso è libero. Cosa troverete? Sushi bar, dolci, kimono, incenso, rosario buddista, ukiyoe, origami Art, shodo (calligrafia), zen, ceramiche d’epoca, manga, Totoro, Hello Kitty, Pokemon, cosplay, Gothic Lolita, obento goods, accessori in fimo, abicd, libri, tea shop e tanto altro. Ed ecco il menù del sushi bar: sushi misto (nigiri & maki), maki misto, yakitori (spiedini di pollo), yakisoba (spaghetti giapponesi), ebi fryed (fritto di gamberi), takoyaki (palline di pastella con polpo), dorayaki (tipico dolce giapponese che mangiava Doraemon!), té giapponese (freddo o caldo), sakè (freddo o caldo).
Come si arriva al Black out? Il locale si trova in Via Casilina, zona Pigneto – Balzani, ed è ben visibile per mezzo dell’insegna luminosa posta all’entrata del parcheggio custodito. Dalla Stazione Termini, raggiungete la fermata TERMINI (MA-MB-FS). Qui prendete la Linea 105, direzione Grotte Celoni (16 fermate), scendete a CASILINA/BALZANI e proseguite a piedi per 50 metri fino all’arrivo.
Ale for Japan
Il capitano della Juventus, Alessandro Del Piero, compie 37 anni e ne approfitta per pensare anche al suo futuro. France Football lo ha intervistato ieri e Del Piero ha parlato anche del Giappone: “Ho scoperto il Giappone nel 1996 durante la Coppa Intercontinentale. I tifosi giapponesi non hanno mai smesso di ricoprirmi con il loro affetto e la loro passione. Si tratta di un popolo molto sensibile, con una profonda ospitalità e un grande senso del rispetto. Dopo lo tsunami mi è sembrato giusto impegnarmi per raccogliere dei fondi grazie a magliette dedicate. La risposta è stata fantastica“. (Fonte: Tuttosport.com)
A Tokyo è stato presentato il modello di un particolare reggiseno, realizzato da un noto marchio di intimo tedesco per la nazionale di calcio femminile. Il reggiseno sarà utilizzato dalle calciatrici nel corso delle Olimpiadi 2012 a Londra. Sul reggiseno sono stati applicati i fiori di nadeshiko, che è considerato il simbolo di fedeltà e delicatezza. (Foto: Repubblica.it)
Pericolo radiazioni
Dopo il disastro nucleare di Fukushima, il governo di Tokyo ha deciso di abbassare i livelli massimi consentiti di radiazioni nel cibo. La decisione è stata presa per garantire la sicurezza per quanto riguarda la contaminazione sugli alimenti. Alcuni alimenti rischiano di “entrare nella lista dei fuorilegge“: alcuni tipi di carne di manzo, pesci, verdure e latticini. Finora erano illegali gli alimenti con più di 500 becquerel per chilo. Adesso invece il limite è stato abbassato a 400 becquerel per chilo. Secondo gli ultimi dati raccolti, la carne di manzo della prefettura di Iwate, i funghi dell’area di Tochigi, i pesci Smelt e Tribolodon Hakonensis del lago Akagionuma nella prefettura di Gunma hanno valori di becquerel compresi fra 500 e 800 per chilo. Sono quindi non commestibili. Alcune varietà di carni di vitello hanno invece livelli compresi tra i 300 ed i 400 becquerel e dovrebbero essere dichiarate illegali dalla prossima primavera. Contaminazione lieve per grano saraceno, riso, mais, orzo, latte e derivati. Nell’analisi sulla contaminazione dei cibi, le autorità non hanno preso in considerazione “la contaminazione che determinati tipi di alimenti potrebbero causare anche senza un effettivo contatto con l’uomo“. Decisione che è stata criticata dagli esperti, secondo i quali si dovrebbe considerare anche “l’esposizione ai campi coltivati o agli allevamenti”. Il dottor Eisuke Matsui, capo del Gifu Environmental Medicine Research Institute, ha dichiarato: “Non riesco a capire perché il governo abbia deciso di non calcolare l’esposizione esterna come fattore di rischio. Il consumo di alimenti contaminati è più pericoloso rispetto all’esposizione, ma quest’ultima non è da considerarsi priva di rischi. Pensate ai bambini delle città di Fukushima o Minamisoma, dove c’è un livello relativamente alto di radiazioni nell’ambiente. Ogni indice sulla radioattività deve tenere in considerazione l’esposizione totale e non solo il limite di alimenti contaminati che si possono consumare“. (Fonte: Lettera43.it)
Una delegazione formata da 16 dirigenti e rappresentanti di 11 multinazionali giapponesi è arrivata a Gerenzano per studiare il modello di ricerca dell’Insubrias Biopark. La delegazione giapponese potrà quindi “conoscere il sistema di sviluppo per le attività imprenditoriali nel settore chimico-farmaceutico organizzato dai responsabili del Biopark“. La delegazione giapponese ha incontrato Angelo Carenzi, presidente della fondazione istituto Insubrico Ricerca per la Vita, e i dipendenti delle aziende che fanno parte del Parco scientifico-tecnologico gestito dalla fondazione. Due gli obiettivi della visita: conoscere i 5 progetti di ricerca su Agrofood, Antitumorali, Celiachia, Fotovoltaico e Microreattori, che la Fondazione sta attualmente portando avanti; e approfondire il sistema incubatore di imprese presente all’Insubrias Biopark. Così il presidente Carenzi ha commentato l’iniziativa: “Si tratta di una grande possibilità per far conoscere i nostri ambiti di ricerca a livello internazionale e aprire nuove possibilità di business per le aziende incubate. Siamo molto onorati che la Regione abbia scelto la nostra fondazione e l’Insubrias Biopark come realtà emblematica per mostrare il sistema Parco-tecnologico lombardo e italiano“. (Fonte: Ilgiorno.it)
Noodle
Sogni di andare in Giappone? In attesa di poter visitare questo bellissimo paese e realizzare il tuo sogno, ti consiglio di leggere (e ammirare) l’articolo “Il Giappone in 10 foto” di Valentina su Travel Different, un web magazine dedicato “a tutti gli appassionati di viaggio, ai bloggers di settore e a tutti coloro che hanno voglia di leggere qualcosa di diverso“. Valentina racconta il suo viaggio in Giappone attraverso 10 fotografie, che rappresentano alcuni luoghi ed alcune caratteristiche del Giappone, dal bento ai cerbiatti di Nara, dal Museo Ghibli alle luci di Tokyo, dai noodle al Giardino zen del Rengejo-in Temple di Koyasan. (Foto di Valentina, tratta da Travel Different)
Tutti avete presente i cani guida, che sono molto importanti per le persone non vedenti. Dal Giappone arriva ora il cane robot per queste persone. Cane che è capace di guidare il proprio padrone “indicando, con voce femminile, il percorso e gli ostacoli“. In realtà il primo cane robot risale al 2005, ma non era in grado di superare “nemmeno gli ostacoli più piccoli“. Invece ora il nuovo cane robot può anche salire le scale. (Fonte: Repubblica.it)