Incontro sul successo del Moscato Asti in Giappone
Alla Casa dell’Asti si è svolto il secondo incontro sull’export per analizzare “posizioni e potenzialità dell’Asti Docg e del Moscato d’Asti Docg” in Giappone. Quattro esperti provenienti dal Giappone, insieme al fotografo freelance Keinichi Tani, si sono confrontati sull’evoluzione dell’Asti nel loro paese. In Giappone il vino italiano ha un notevole successo, occupando la seconda posizione nel mercato delle importazioni, dopo quello francese. Durante l’incontro, Kunio Bansho, caporedattore della rivista Wands, specializzata in wine&spirits trade, ha spiegato: “C’è una forte concorrenza a prezzi più bassi e i giapponesi, spesso, non sanno che l’Asti è un vino di qualità, legato a un territorio. Bisogna creare occasioni di conoscenza, con degustazioni e incontri che raccontino le meravigliose terre piemontesi del moscato. Il concetto di origine e territorio affascina i nostri consumatori più attenti, ma va inserito in un richiamo culturale più vasto“. Isao Miyajima, giornalista freelance, ha così spiegato il motivo del successo dei vini italiani in Giappone: “Esiste un mito italiano, che oltre ai viaggi dei turisti giapponesi comprende la moda e il mondo dell’enogastronomia: primi ambasciatori nella promozione del vostro Paese sono i ristoranti italiani“. E Tomomi Tsujimoto, titolare dell’azienda Foodliner, ha aggiunto: “A Tokyo ci sono più di duemila ristoranti dal nome italiano, il 95% dei quali gestito da giapponesi che, dopo aver studiato in Italia, hanno importato i segreti della vostra cucina, proponendo oggi un mix di spirito e tecnica italiani e materie prime anche giapponesi“. (Fonte: Gazzettadasti.it)