Il concetto di geisha secondo Mari Yamazaki
Nel manga Thermae Romae, l’autrice Mari Yamazaki, tra un capitolo e l’altro, ha inserito anche brevi spiegazioni sulla cultura e sulla vita dell’antica Roma e su quelle giapponesi. In uno di questi intermezzi, nel quarto volume, la mangaka parla delle geishe, che al di fuori del Giappone sono considerate come “donne tranquille disposte ad accudire il proprio uomo con devozione“. Donne che si sottomettono all’uomo. Ma le geishe sono molto di più. Sono persone raffinate “i cui compiti hanno a che fare con l’arte“. Per diventare geisha, infatti, si deve imparare l’arte della danza giapponese, che implica il “saper mantenere una determinata posizione e ripetere i movimenti con grande pazienza“. Inoltre deve imparare a suonare diversi strumenti come lo shamisen ed apprendere l’arte nell’intrattenere i clienti. Ed inoltre devono risultare belle con l’acconciatura tradizionale. Insomma, considerare le geishe come delle semplici donne che si sottomettono all’uomo è altamente riduttivo.