Pesce e vino rosso non vanno d’accordo
Alcuni ricercatori giapponesi hanno svolto uno studio che conferma che alla carne va abbinato il vino rosso e al pesce il vino bianco. Abbinare vino rosso e pesce è una pessima scelta, in quanto il vino rosso lascerebbe in bocca un retrogusto spiacevole “per colpa del contenuto di ferro maggiore rispetto a quello del vino bianco”. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul Journal of Agricultural and Food Chemistry. Alla ricerca hanno partecipato un gruppo di volontari conoscitori di vini, ai quali è stato offerto un pasto a base di frutti di mare. Insieme al cibo sono stati offerti ai volontari 38 vini rossi e 26 bianchi. Il risultato ha dimostrato che “quando il vino conteneva una maggior quantità di ferro dopo il pasto restava in bocca più facilmente un sapore poco gradevole”. La ricerca è stata coordinata da Takayuki Tamura, che lavora per un’azienda che produce vini. Tamura ha così spiegato lo studio: “Fino a oggi era impossibile prevedere «a scatola chiusa» se una bottiglia potesse essere più o meno adatta a un pranzo a base di pesce, perché non sapevamo quali elementi contribuivano a lasciare un sapore sgradevole dopo il pasto. Ora sappiamo che bisogna guardare il contenuto di ferro”. Questo non significa comunque che tutti i vini rossi si devono evitare con il pesce, in quanto, come sottolinea Tamura, “I rossi poco “ferrosi” possono costituire un ottimo abbinamento”. Secondo Terenzio Medri, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier, “Con il pesce si può tranquillamente bere anche un vino rosso o rosato. L’importante è che si rispetti l’unica regola aurea degli abbinamenti fra vino e cibo: nessuno dei due sapori deve sovrastare l’altro, come in un matrimonio perfetto. La nostra associazione già da anni sperimenta in questo senso, nella ricerca dell’equilibrio fra il gusto della pietanza e quello del vino: se uno dei due elementi prevale sull’altro, l’abbinamento è sbagliato. Studiando e provando, diventa del tutto naturale capire quando si raggiunge l’equilibrio perfetto”.