Successo in Europa per un documentario sul Giappone nella II guerra mondiale
Lo scorso mese di settembre è andato in onda sulla rete televisva franco-tedesca Arte (Association Relative à la Télévision Européenne) un documentario sulla storia del Giappone dalla Seconda Guerra Mondiale agli anni dopo il conflitto mondiale. Documentario che ha ricevuto critiche molto entusiastiche. Il documentario, intitolato “Le Japon, l’empereur et l’armée”, è stato prodotto da Watanabe Ken’ichi, regista giapponese che vive e lavora a Parigi da 12 anni. Per i critici questo documentario può essere considerato come un’opera che dovrebbe essere usata come criterio per comprendere il Giappone. Ora il documentario potrebbe essere trasmesso in molti altri paesi, che si sono dichiarati interessati alla sua messa in onda. Watanabe ha raccolto diversi video del periodo bellico e post-bellico, trovati principlamente presso la United States National Archives and Records Administration (NARA). Sono inoltre stati intervistati politici giapponesi e leader di movimenti di estrema destra. Il documentario dura 91 minuti e descrive in modo imparziale il rapporto tra l’Imperatore Hirohito e l’Esercito Imperiale e le Forze di Auto-difesa, create dopo la fine della guerra. Inoltre si sofferma sul Tribunale Militare Internazionale per l’Estremo Oriente che ha giudicato e condannato criminali di guerra come il Primo Ministro Tojo Hideki. Il documentario poi si sofferma sulle fasi che hanno portato alla promulgazione della Costituzione pacifista giapponese e alla creazione delle Forze di Auto-difesa; sulle visite dei vari Primi Ministri giapponesi al santuario Yasukuni e sulla questione delle “comfort women”, le donne costrette a lavorare come prostitute nei bordelli militari. Per il quotidiano francese Le Monde questo documentario è un’accurata raccolta di materiale; mentre per il magazine Le Nouvel Observateur, un magnifico film che aiuta ad illustrare lo sviluppo della storia del Giappone dal dopoguerra ad oggi. Watanabe ha dichiarato di aver deciso di dirigere questo documentario per il senso di disagio che ha provato nei confronti della politica del suo paese durante il governo di Abe Shinzo: “Vorrei che gli europei conoscessero la situazione attuale del Giappone”. In particolare il regista ha spiegato che il titolo del documentario fa riferimento agli articoli 1 e 9 della Costituzione giapponese: per l’articolo 1 l’Imperatore è “il simbolo dello Stato e dell’unità del popolo”, mentre l’articolo 9 dice che “il popolo giapponese rinuncia per sempre alla guerra, quale diritto sovrano della Nazione, ed alla minaccia o all’uso della forza, quale mezzo per risolvere le controversie internazionali”. Il documentario termina con una conferenza stampa del 1975, durante la quale l’Imperatore Hirohito dichiarò che il bombardamento atomico su Hiroshima e Nagasaki era inevitabile ed un video del 1947 in cui i cittadini di Hiroshima danno il benvenuto in maniera entusiasta all’Imperatore in visita alla città. Per Watanabe le parole dell’Imperatore dimostrano la sua consapevolezza sulla percezione storica degli Stati Uniti: “Volevo esprimere nel documentario che l’Articolo 9 della Costituzione era inteso ad assicurare l’Articolo 1 durante l’Occupazione degli Stati Uniti”. (Fonte: News Giappone)