Urashima Taro: storia di un pescatore
“Urashima Taro” è una storia della tradizione giapponese, che attualmente viene considerata come una parabola del rapporto tra l’uomo e la natura. E’ la storia di un pescatore che aiuta una tartaruga in difficoltà, sottraendola ad alcuni bambini che si stanno divertendo a torturarla, e per questo viene ricompensato con una visita al Ryugu-jo, il Palazzo del drago, nel regno subacqueo della regina Othoime. Qui trascorre molte giornate felici, ma ogni giorno che passa aumenta la nostalgia di casa, così il pescatore decide di rientrare nel suo villaggio. Prima di partire, la regina gli regala una scatola piena di gioielli, con la raccomandazione di non aprirla per nessuna ragione. Il pescatore, tornato a casa, trova una situazione totalmente diversa da quella che aveva lasciato: sono trascorsi più di 300 anni dal momento della sua partenza, nessuno si ricorda di lui, il villaggio è diventato una città, al posto della sua casa ora c’è una fabbrica, le strade sono piene di automobili e l’aria è inquinata. Depresso, si reca sulla spiaggia con lo scrigno ricevuto come dono dalla regina e decide di aprirlo: dalla scatola esce una nuvola bianca, il pescatore invecchia immediatamente e muore. Dallo scorso 8 luglio in tutte le librerie italiane si può acquistare il libro di questa storia, pubblicato dall’editore Orecchio Acerbo. Le tavole del libro sono state realizzate, con una tecnica che unisce plastilina e computer, da Davide Longaretti e Mayuko Tazumi.