Attivisti di Greenpeace condannati per il furto della carne di balena
Condanna per due attivisti giapponesi di Greenpeace. I due giapponesi, Junichi Sato e Toru Suzuki, erano stati accusati di aver rubato una cassa con 23 chili di carne di balena e sono stati condannati ad un anno di carcere. La pena è poi stata sostituita in una condanna a tre anni con la condizionale. Il furto è avvenuto nell’aprile 2008 ed i due attivisti volevano dimostrare che le balene vengono cacciate per vendere la carne e non per effettuare ricerche scientifiche. Greenpeace ha immediatamente condannato la decisione della Corte di Aomori: “Sato e Suzuki, anche conosciuti come “Tokyo Two”, sono stati ritenuti colpevoli di furto e violazione di domicilio per aver smascherato il contrabbando di carne di balena a bordo della Nisshin Maru, la nave fattoria della flotta baleniera giapponese. Nel corso dell’indagine di chiaro interesse pubblico, i due attivisti, infatti, erano riusciti a intercettare due delle numerose casse contenenti carne di balena, destinate a membri dell’equipaggio per uso privato, nell’assoluta violazione delle regole del programma baleniero, finanziato dai contribuenti giapponesi”. Dopo la condanna, Sato ha dichiarato: “La Corte ha riconosciuto che esistono pratiche discutibili all’interno del programma giapponese della caccia alle balene ma non ha riconosciuto il diritto di denunciarle, come garantisce il Diritto internazionale. La Convenzione internazionale per i diritti civili e politici, su cui si è basata la nostra difesa, dovrebbe prevalere sul diritto penale interno, ma la sentenza non l’ha tenuto adeguatamente in considerazione”. Per Suzuki, “questo verdetto è assolutamente sproporzionato e immeritato. Abbiamo agito per far sapere la verità sul programma di caccia baleniera finanziato dal governo giapponese, e invece siamo stati puniti, mentre chi si è appropriato indebitamente di denaro pubblico è a piede libero”. (Fonte: Agi e Asca)