Il Prosecco Superiore è arrivato a Tokyo
Come già annunciato nei giorni scorsi, si è svolta a Tokyo una presentazione di vini italiani. Tra i vini presentati c’è anche il Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene. Una presentazione importante per questo vino, come si legge in una nota del Consorzio Conegliano Valdobbiadene: “Il Prosecco è ancora un segreto per i giapponesi e il Conegliano Valdobbiadene può essere la chiave di lettura per battere la concorrenza internazionale, in primis della Francia, che nell’ultimo anno è arretrata del 5% a fronte della crescita dell’Italia del 5%”. Il vino “alla sua prima missione in Giappone, ha ottenuto un grande successo. Merito del suo carattere unico per piacevolezza, vitalità ed eleganza, che, grazie anche al rituale dell’aperitivo, ha il merito di fare socializzare persino i cittadini di Tokyo. Il vino di Conegliano Valdobbiadene ha successo nel Sol Levante anche perché presenta caratteristiche organolettiche perfettamente abbinabili alla cucina orientale e piace anche al pubblico femminile, sempre più influente anche in Oriente. Un interesse che si è manifestato appieno durante l’evento The Italian Wine Masters, dove le 22 aziende del Conegliano Valdobbiadene, hanno accolto più di 600 importatori, ristoratori e giornalisti e centinaia di consumatori evoluti. Obiettivo di tutte le aziende è stato certo promuovere il proprio marchio ma anche spiegare che l’autentico Prosecco è solo quello che nasce nell’area collinare di Conegliano Valdobbiadene. Con questo scopo è stato organizzato anche il seminario condotto dal noto sommelier Katzuo Naito, dove gli operatori giapponesi hanno appreso le novità del mondo Prosecco, costituite dall’introduzione della doc Prosecco e la creazione della Docg Conegliano Valdobbiadene, ma anche le molte possibilità di abbinamento con specialità come il sushi bianco o i cibi piccanti e i crostacei, tipici della tradizione giapponese a tavola. Dopo New York e Chicago, quindi, la manifestazione si dimostra un mezzo efficace per promuovere la denominazione”. (Fonte: Agi)