Ai giapponesi non piace la carne di balena
Contrariamente a quanto si può pensare, i giapponesi non sono amanti della carne di balena. La caccia alle balene quest’anno è partita in ritardo e diminuiscono sempre di più le flotte disposte ad imbarcarsi sulle baleniere. Non c’è mercato per la carne di balena: quella in eccedenza dalle ricerche rimane nei frigoriferi. Si calcola che almeno 5.700 tonnellate di questa carne siano invenduti. Mancati guadagni che dovevano essere reinvestiti nella ricerca. Giorgia Monti, responsabile della campagna mare di Greenpeace Italia, ha dichiarato: “In oltre vent’anni la flotta giapponese non ha mai posticipato fino a dicembre la propria partenza. Le vendite di carne di balena sono talmente scarse, che quest’anno la flotta baleniera del Giappone non può più permettersi di affittare la nave per fare rifornimento di carburante in mare. Ecco perché la stagione di caccia è stata accorciata”. La caccia alle balene sta quindi attraversando un momento di crisi, come sottolinea la Monti: “Stiamo assistendo al collasso definitivo di un’industria ormai morente: oltre a perdere pezzi, la flotta giapponese sta perdendo l’appoggio dell’opinione pubblica e non riesce nemmeno a reclutare gli equipaggi. Ormai in Giappone si sono accorti di questo spreco, pagato con le tasse dei contribuenti, che continua a far arrivare sul mercato prodotti che nessuno vuole. È ora di porre fine a questa caccia sconsiderata una volta per tutte”. Più del 70% dei giapponesi non è favorevole alla caccia alle balene. E Greenpeace si augura che questo sia l’ultimo anno in cui questa caccia viene svolta. (Fonte: Lastampa.it)