Hayao Miyazaki intervistato da L’Espresso

Hayao Miyazaki

Hayao Miyazaki

Il Maestro Hayao Miyazaki non ama viaggiare. Ma lo scorso luglio, in occasione dell’uscita americana del film Ponyo, il regista giapponese, convinto da John Lasseter, che ha curato la versione americana del film, ha accettato di volare oltreoceano. Miyazaki ha scherzato raccontando che per farlo andare in America, Lasseter gli ha messo “un laccio intorno al collo” e lo ha costretto. In occasione di questa visita, Miyazaki è stato intervistato e l’intervista è stata poi pubblicata sul settimanale L’Espresso. Miyazaki ha spiegato come funziona il suo processo creativo: “Io penso e penso e penso. Facciamo l’esempio di “Ponyo”. Diciamo che stavo pescando nella mia immaginazione e nel mio inconscio quando un giorno ho trovato nella mia rete questo pesciolino rosso che era poi Ponyo. Comunque io e i miei colleghi continuiamo e continueremo a disegnare a matita”. Ha spiegato perchè ama disegnare a matita: “Perché mi piace e perché il computer non lo so usare. E poi c’è la Pixar che usa i computer, gli inglesi che usano i gessi. Non c’è bisogno che noi cambiamo metodo”. Sul fatto che da anni dice che non farà più film, commenta: “Ho smesso di dirlo, anche perché nessuno mi prende più sul serio. Seriamente: ai nostri studi continuiamo a formare disegnatori, animatori e registi per fare nuovi film. La vita continua”. Ed infine ha spiegato il messaggio che vuole lanciare con i suoi film: “è bello essere vivi e questo vale per il mondo intero. E c’è bisogno di amore o altrimenti la vita non ha senso. Un giapponese serio non dovrebbe dire queste cose, ma è quello che sento”.



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