Allarme nucleare a Fukushima
In Giappone è allarme nucleare: il reattore di Fukushima non ha retto dopo il violento terremoto di ieri. I residenti nel raggio di 20 Km dalla centrale nucleare sono stati allontanati dalle proprie abitazione. C’è chi ha parlato di una evacuazione anche nel raggio di 60 Km. Viene comunque consigliato di uscire con asciugamani bagnati per coprire la pelle. O di barricarsi in casa chiudendo bene porte e finestre. Durante una delle scosse di assestamento, infatti, è avvenuta una esplosione all’interno della centrale nucleare, che è stata ripresa dai video effettuati nella zona. Il governo giapponese ha disposto l’invio immediato di una squadra di super pompieri per cercare di arginare il pericolo. L’emittente NHK ha comunicato che secondo le autorità locali il livello di radiazioni di un’ora nell’impianto di Fukushima-Daiichi corrisponde a quello delle radiazioni che si potrebbero assumere in un anno. La Tokyo Denryoku (Toden), la società che gestisce la centrale, ha comunicato un aumento dei livelli di radioattività causati dall’esplosione. Quest’ultima ha anche causato 4 feriti ed il crollo del tetto e delle mura dell’edificio dove si trova il reattore numero 1. Si parla di una possibile fusione all’interno del reattore. L’agenzia di stampa Kyodo ha infatti comunicato che vicino all’impianto è stato individuato del cesio radioattivo. Naoto Sekimura, professore dell’Università di Tokyo,aveva dichiarato che non c’è il rischio di una nuova Chernobyl: “Non è possibile nessuna Chernobyl in un reattore ad acqua leggera la mancanza di refrigerante comporta un aumento di temperatura, ma ferma anche la reazione. Invito la popolazione a mantenere la calma”. Ma le ultime notizie fanno mettere in dubbio le sue parole. La centrale di Fukushima-1 era considerata una delle centrali più sicure del mondo. Tre persone sarebbero state esposte alle radiazioni. L’agenzia per la sicurezza nucleare del Giappone ha dichiarato che l’incidente è di livello 4 su una scala da 0 a 7. (Fonti: Unita.it, TMNews.it e Repubblica.it)