I dispersi si cercano con i robot sottomarini

Nei giorni scorsi sono stati attivati due robot sottomarini con il compito di scandagliare la baia nel nord est del Giappone per cercare i corpi delle persone ancora disperse dopo il terremoto e lo tsunami di marzo. L’acqua nel porto è ancora molto torbida e per questo l’operazione di recupero delle vittime è molto difficile. Le ricerche vengono coordinate da un’organizzazione giapponese senza scopo di lucro, che è diretta da Satoshi Tadokoro, professore dell’Università di Tohoku. Il professore ha inventato i robot. Al progetto partecipa anche il Centro americano per la ricerca e il soccorso dei robot con Robin Murphy di una università del Texas. Intanto è una notizia di oggi che le autorità giapponesi hanno deciso di inviare domani 24.800 soldati nella zona settentrionale del paese sempre con lo scopo di recuperare i corpi delle vittime. Nelle operazioni saranno coinvolti anche polizia, guardia costiera e soldati americani. (Fonti: TMNews e Tgcom.mediaset.it)



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