Fukushima: gli operai preferiscono le radiazioni alla disoccupazione
Nonostante il pericolo delle radiazioni, a Fukushima continuano ad arrivare operai disposti a lavorare nella centrale nucleare. E sono in molti a dichiararsi contenti di aver trovato lavoro a Fukushima. Quindi meglio il rischio di entrare a contatto con le radiazioni nocive piuttosto che essere disoccupati e restare a casa senza fare nulla. Gli operai sono costretti a lavorare avvolti in pesanti tute e con maschere soffocanti. I turni durano 3 ore, ma gli operai devono fare lunghe attese per adottare le corrette misure protettive. Prima del disastro nella centrale lavoravano 2.500 operai. Di questi 2.200 sono stati assunti tramite subappaltatori e sono quindi precari con minori assicurazioni per eventuali infortuni e paghe più basse rispetto ai dipendenti della Tepco. Ma per gli operai qualsiasi cosa va bene pur di lavorare. Questo il racconto di una giornata tipo di un operaio di 20 anni: “Ti svegli, vai all’impianto, torni indietro, mangi, ti lavi e vai a dormire. Non c’è tempo per fare altro“. Invece un operaio di 60 anni spiega perché Fukushima attira operai come lui: “Alla mia età è troppo tardi per fare qualcos’altro, e ci sarà molto lavoro da fare qui intorno per molto tempo“. (Fonte: Agi)