Terre rare: scoperti nuovi giacimenti

Terre rare

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Nelle scorse settimane un gruppo di ricercatori dell’Università di Tokyo ha annunciato di aver scoperto la più grande riserva di terre rare mai trovata prima d’ora. La scoperta è stata fatta nel fondale dell’Oceano Pacifico, in un’area compresa tra l’arcipelago delle Hawaii e Tahiti, ed è pari a 1.000 miliardi di tonnellate. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista specializzata Nature geoscience. I ricercatori, guidati da Yasuhiro Kato, sostengono che “le rivelazioni e le analisi effettuate su campioni di fondale oceanico prelevati in 78 diversi punti dimostrano inequivocabilmente la presenza di un’elevatissima concentrazione” di terre rare. Calcolando che attualmente sono a disposizione della comunità internazionale “appena” 110 milioni di tonnellate di terre rare, la scoperta di nuovi giacimenti con 1.000 miliardi di tonnellate è decisamente molto importante. Queste le parole degli studiosi: “Abbiamo dimostrato che il fango del mare profondo contiene alte concentrazioni di terre rare in numerosi siti in tutto il Nord Pacifico meridionale e centrale. Si stima che un’area di appena un chilometro quadrato, che circonda uno dei siti di campionamento, potrebbe fornire un quinto del consumo mondiale annuo corrente di questi elementi“. Elementi come il gadolinio, il lutezio, il terbio, il disprosio, l’europio, l’indio e il tellurio, che sono fondamentali per l’industria mondiale. Ma non è detto che questi giacimenti potranno essere sfruttati. Si trovano infatti a una profondità che va dai 3.500 ai 6.000 metri sotto la superficie del mare e potrebbe non essere molto economico riuscire a sfruttarli. I ricercatori comunque sono fiduciosi e pensano di poter riuscire a trovare una soluzione in pochi anni. (Fonte: Terranews.it)



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