Viaggio in Giappone: in volo verso Tokyo

Cena finlandese in volo verso Tokyo

Cena finlandese in volo verso Tokyo

Il mio viaggio verso il Giappone è iniziato in un giovedì di maggio dall’aeroporto di Fiumicino con un volo Finnair: destinazione Tokyo Narita. Siamo partiti in 5 (io, Dany, Cris, Condom e Jesus). Prima tappa Helsinki, dove avremmo incontrato altri due amici (Kino e Buzz) che partivano da Milano. Abbiamo optato per un volo con scalo e non per uno diretto perché avevamo trovato un’offerta: 750 euro andata e ritorno. Il volo verso Helsinki è durato circa 3 ore ed è passato in breve. Per pranzo ci hanno servito delle polpettine con il purè ed i broccoli ed un panino di farina di grano scuro che sembrava un dolcetto al cioccolato. Il volo verso Tokyo è durato invece 9 interminabili ore, soprattutto per chi, come me, non riesce a dormire in aereo, nonostante i consigli di Kino di cercare di dormire un po’, perché saremmo arrivati a Tokyo alle 9 di mattina e a quel punto avevamo tutta la giornata davanti. Ma qualsiasi tentativo è stato inutile. E così ho passato la “notte” a guardare film e telefilm in inglese (non capendo proprio tutto, vista la mia conoscenza scolastica della lingua inglese) allo schermo davanti al mio posto a sedere, a fare passeggiate sul corridoio dell’aereo e ad aggiornare il mio diario di bordo, sul quale avevo deciso di scrivere ogni momento di questa vacanza per non dimenticare nulla. La cena è stata più abbondante rispetto al pranzo: riso con cetrioli ed altre verdure, spaghetti con verdure e salsa facoltativa, di nuovo le polpettine col purè e le carote ed un dolcetto. E per la prima volta abbiamo mangiato con le bacchette. C’erano anche le posate normali, ma, dal momento che in Giappone avremmo mangiato con le bacchette, meglio iniziare ad abituarsi subito. Quando è arrivata la mattina (e mancavano ancora due ore all’atterraggio) le hostess hanno portato dei piccoli asciugamani arrotolati e caldi per rinfrescarsi il viso. A vederli da lontano, Dany ha pensato che fossero dei dolcetti. Ed invece ce li siamo “spiaccicati” sulla faccia: è incredibile quanto un piccolo aciugamano caldo possa darti sollievo! Ogni tanto sullo schermo veniva visualizzata la rotta ed i chilometri che mancavano all’arrivo: sembravano non finire mai. Sarà anche stata per la stanchezza che il volo sembrava interminabile. Per fortuna, comunque, è stato un volo tranquillo, senza perturbazioni o vuoti d’aria. E l’idea che presto sarei andata alla scoperta del Giappone era decisamente elettrizzante.



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