Studio sui tumori: possono passare dalla madre al feto
La placenta, nel corso della gravidanza, può diventare veicolo di trasmissione di un tumore dalla madre al feto. Un recente studio ha permesso di analizzare questa situazione, prendendo come esempio il caso di una donna giapponese malata di leucemia. C’è da dire comunque che la trasmissione delle cellule maligne avviene molto raramente: negli ultimi 100 anni sono stati registrati infatti soltanto 17 casi di un tumore passato dalla madre al figlio. Ma nei casi in cui avviene, il bambino sviluppa un tumore clone di quello materno. Si tratta prevalentemente di neoplasie del sangue o di melanoma cutaneo. Le cellule tumorali, attraverso la placenta, possono raggiungere il sangue del bambino, ma in genere il sistema immunitario del feto le distrugge. Un gruppo di ricercatori inglesi guidati da Mel Greaves dell’Institute of Cancer Research, con la collaborazione di un gruppo di ricercatori giapponesi guidati da Takeshi Isoda dell’Università di Tokyo, ha condotto lo studio, ora pubblicato sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze PNAS, sulla donna giapponese ed il suo bambino. I ricercatori “hanno utilizzato una tecnica avanzata di marcatura genetica per provare che le cellule malate del bambino avevano avuto origine nella madre”, come ha spiegato Sergio Amadori, direttore della Struttura Complessa di Ematologia del Policlinico Universitario Tor Vergata di Roma: “Se questo medesimo caso fosse accaduto 20 anni fa non avremmo potuto affermare con certezza che si trattava di una trasmissione dalla madre al feto. Grazie alle nuove tecnologie che abbiamo a disposizione, gli scienziati inglesi hanno potuto stabilire, tramite i marcatori biologici, che la forma di leucemia diagnosticata nella mamma un mese dopo il parto è esattamente la stessa di cui si è ammalata la bimba 11 mesi dopo”. Mel Greaves ha spiegato: “In questo caso e, presumiamo, in altri casi di cancro trasmesso dalla madre al figlio, le cellule tumorali della madre hanno attraversato la placenta raggiungendo il feto e si sono riuscite a impiantare nel bambino perchè non sono state riconosciute come estranee dal sistema immunitario. Siamo soddisfatti di aver chiarito un mistero, ma ribadiamo che il passaggio del cancro da madre a figlio è un fenomeno estremamente raro e le chance che una donna incinta malata di cancro faccia ammalare anche il bambino sono remote”. Per Alberto Bosi, direttore dell’Ematologia Università Firenze Careggi, questo è “un evento limite. In pratica le cellule malate si sono rese “invisibili” tramite la mutazione genetica. Così mascherate non sono state riconosciute come estranee dal feto che le ha accolte e ha covato il tumore che si è manifestato poco dopo la nascita”. Tuttavia, secondo Francesco Raspagliesi, direttore dell’Oncologia ginecologica dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, questo è un fenomeno che “gli esperti conoscono già: si chiama passaggio transplacentare. Infatti, le cellule cancerose transitano attraverso la placenta dalla madre al feto. Come sottolineato dai ricercatori inglesi è un avvenimento rarissimo. In materia di gravidanza esistono anche studi in positivo. La maternità, infatti, non ha conseguenze negative sull’evoluzione del tumore nelle donne. O è un fatto indifferente o, in alcuni casi, ha persino effetti benefici”.